UGL Corpo Forestale: Incontro con i Ministri Madia e Martina
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- Giovedì, 26 Novembre 2015
(AGENPARL) – Roma, 26 nov. 2015 – L’UGL, unitamente alle altre Sigle del CFS, ha partecipato ieri all’incontro con i Ministri Marianna MADIA e Maurizio MARTINA, per affrontare le problematiche relative all’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato da parte dei Carabinieri. Il Ministro Madia ha aperto la riunione utilizzando le argomentazioni che tutti noi ben conosciamo: semplificazione, risparmi, eliminare le sovrapposizioni, ecc. ecc.: la solita “supercazzola” insomma! Da parte nostra abbiamo innanzitutto evidenziato che la Sicurezza è una cosa che non può essere semplificata, soprattutto in questa fase di allerta verso il pericolo terrorismo e con il Giubileo alle porte, lamentando di conseguenza l’assenza del Ministro Alfano al tavolo ed il taglio di oltre 40.000 unità previste proprio dalla stessa legge Madia. Abbiamo poi evidenziato che il Presidente Renzi ha detto anche ieri che 5 forze di polizia sono troppe, ma omette sempre di spiegare ai Forestali ed agli Italiani rispetto a cosa sono troppe e perchè è proprio il CFS ad essere considerato di troppo visto che l’Unione Europea invece raccomanda agli Stati membri il potenziamento delle polizie ambientali. Abbiamo evidenziato che l’operazione più corretta di riorganizzazione del settore sarebbe stata quella di accorpare al CFS le polizie provinciali ed i corpi forestali regionali, che invece inspiegabilmente ed irrazionalmente resteranno ancora in vita, perchè il nostro approccio rispetto alla tutela dell’ambiente è nettamente differente dall’attività repressiva tipica delle organizzazioni militari; per cercare di far comprendere lo spirito che anima la nostra attività, abbiamo consegnato nelle mani dei Ministri una copia della “Preghiera del Forestale” che racchiude l’essenza dell’essere Forestale; la nostra è una funzione che non può e non deve essere militarizzata! Quella odierna è stata anche l’occasione per smascherare le bugie di Cesare Patrone riguardo al fatto che non ha mai incontrato le OO.SS. sul tema e che la stragrande maggioranza del personale non vuole andare nei Carabinieri e per consegnare la nostra piattaforma rivendicativa. Se dovesse prevalere la logica degli annunci e dei tweet rispetto al buon senso ed alla funzionalità e quindi il Corpo Forestale fungerà comunque da agnello da sacrificare sull’altare della frenesia politica, abbiamo fatto sapere al Governo che:
• siamo pronti ad andare sino alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per opporci alla militarizzazione coatta;
• saremo costretti ad adire la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo per richiedere la sindacalizzazione dei Carabinieri;
• nessuno può essere obbligato a transitare nei vigili del fuoco ed uscire dal comparto sicurezza, così come non possono essere introdotti contingentamenti non previsti nella delega per il transito nelle pubbliche amministrazioni;
• esistono soluzioni alternative all’assorbimento nei Carabinieri quali l’istituzione di una direzione centrale interforze da realizzarsi all’interno del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che coordinerebbe tutte le forze in campo che si occupano di tutela ambientale ed agroalimentare (polizia/forestale, carabinieri, guardia di finanza).
Ha chiuso la riunione il Ministro Martina, il quale ha confermato la volontà del Governo di percorrere la strada che porterà il CFS all’interno dell’Arma dei Carabinieri, ha detto di comprendere perfettamente le differenze tra la preziosa attività di prevenzione svolta dai Forestali tanto da volerla replicare all’interno dell’Arma e che sono disponibili a discutere del come effettuare l’assorbimento, visto che il provvedimento non è ancora pronto e non verrà completato nel giro di pochi giorni. Si è altresì riservato di fornire risposte esaustive e tempestive sulle sorti dei concorsi banditi ed inspiegabilmente sospesi, sia interni che ed esterni, e sulle procedure già espletate. Usciamo quindi dall’incontro con i Ministri Madia e Martina consapevoli di aver offerto numerosi spunti di riflessione sull’azzardata ipotesi di assorbimento del Corpo Forestale dello Stato da parte dei Carabinieri, e forti della loro apertura sulle modalità di attuazione del processo di riorganizzazione perchè siamo convinti che in quella fase, soprattutto in chiave tecnica, sapremo dimostrare tutte le criticità della militarizzazione forzata, sia del personale che delle funzioni di tutela dell’ambiente e dell’agroalimentare.
UGL: Calendario CFS 2016, chi l’ha visto?
(AGENPARL) – Roma, 26 nov. 2015 – Quest’anno, inspiegabilmente, non c’è notizia o traccia di una presentazione ufficiale del Calendario istituzionale del Corpo Forestale dello Stato per il nuovo anno, salvo una piccola finestra sul portale istituzionale per l’acquisto. Eppure, è noto ormai a tutti, nella malaugurata ipotesi che il progetto di assorbimento dovesse andare in porto, gli effetti sarebbero posticipati al 1 gennaio 2017. In compenso, sempre sul sito internet istituzionale, oltre ad ascoltare l’intervento nel corso degli “stati generali del verde urbano” di Tullio Del Sette, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, è possibile udire il ricatto di Renzi sugli investimenti per la sicurezza: “il Governo stanzierà 50 milioni per rinnovare la strumentazione delle forze dell’ordine a fronte di un processo di riorganizzazione perchè 5 forze di polizia sono troppe ed il Corpo Forestale dello Stato entrerà nei Carabinieri”. Reparto di urologia? Ci siamo sbagliati, quello giusto è ANDROLOGIA….