Corpo forestale, Scipio (Ugl): Lettera aperta all’appuntato Carabiniere Romeo Vincenzo
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- Martedì, 23 Febbraio 2016
(AGENPARL) – Roma, 22 feb 2016 – Egregio Romeo, molte volte ho provato a leggere le Sue ricche dissertazioni da quando si è paventata l’ipotesi di assorbimento del Corpo Forestale dello Stato da parte dell’Arma dei Carabinieri; quasi mai ho condiviso le Sue opinioni e le Sue osservazioni, ma ho sempre rispettato il Suo pensiero. Non sono mai intervenuto nel “dibattito” che ha cercato di sollevare, semplicemente perchè non può essere Lei il mio interlocutore o l’interlocutore dei Forestali. Ma stavolta mi sento direttamente tirato in causa e non posso far finta di niente. Si, perché io sono uno di “quei cialtroni che in copia ed incolla hanno dato enfasi a questa cazzata esclusiva”; probabilmente non riuscirà ad apprezzare l’enorme differenza che esiste tra chi rappresenta il personale e chi lo difende andando a sindacare le scelte dell’Amministrazione, ma deve fare uno sforzo e comprendere che noi abbiamo il dovere morale di offrire ai nostri associati ogni spunto di riflessione, ogni notizia utile, soprattutto in questa fase così complicata che rischia di travolgere e stravolgere il nostro futuro lavorativo. Chi ha dato la notizia di una selezione precostituita che renderebbe “arruolabili” solo circa 3.000 Forestali, l’ha ri-confermata anche dopo la frettolosa smentita del vostro Comandante Generale, al quale – a questo punto – non rimane altra strada che la richiesta ufficiale di rettifica al quotidiano on line o la querela all’autore dell’articolo. Oppure quella di far decantare la cosa ingoiando un bel rospo che alla lunga potrebbe risultare assai indigesto. Quindi al momento ritengo un azzardo definire quella notizia una “cazzata”.
Una cosa sacrosanta stavolta l’ha però scritta: “Come carabiniere nel rispetto dei colleghi forestali ritengo di aver sempre pubblicato solo quando le informazioni andavano date e penso di aver contribuito a dare loro informazione pura e interessata”. Già, interessata! E quindi torniamo a bomba sulla differenza tra l’essere Rappresentante militare e l’essere Sindacalista. Ho ascoltato con le mie orecchie l’allora Presidente del COCER Carabinieri, davanti al Presidente del Consiglio, rinnegare un comunicato del COCER della categoria “D”, proprio quella a cui Lei appartiene, che rivendicava lo sblocco del tetto salariale e preannunciava, d’accordo col cartello unitario dei Sindacati, l’adesione ad azioni di protesta clamorose quali lo sciopero! “Sono indignato, Le chiedo scusa a nome di tutti i Carabinieri d’Italia!” Ecco, un Sindacalista che dovesse esprimersi in questo senso avrebbe vita breve, perché non potrebbe intervenire in suo soccorso alcun atto normativo a prorogare il suo mandato. I Rappresentanti vengono eletti per un tempo che ultimamente è diventato indefinito, mentre noi Sindacalisti dobbiamo confrontarci ogni anno con la conta degli iscritti, e solo se abbiamo svolto il nostro ruolo nell’interesse del personale e senza condizionamenti gli associati ci confermano la loro fiducia e l’adesione al sindacato. Personalmente non conosco il “Pianeta Carabinieri”, pur conoscendo molto bene l’ambiente militare, e quindi mi astengo da ogni commento sugli appartenenti all’Arma. Invece noto che non si usa la stessa accortezza nei confronti dei Forestali, commettendo così lo stesso gravissimo ed imperdonabile errore che sta facendo Cesare Patrone. Per quanto si possa ben conoscere l’Amministrazione, la sua organizzazione, le sue peculiarità, occorre essere a stretto e diretto contatto con il personale per capirne lo stato d’animo, le preoccupazioni, le aspettative. Probabilmente è anche colpa nostra, ma la cosa fondamentale che si ignora e si sta sottovalutando è che i Forestali non stanno difendendo solo il loro status civile, ma soprattutto il loro modo di intendere la tutela della natura, il loro modo di essere poliziotti ambientali; modo che ha portato notevoli risultati nonostante l’assenza di una guida autorevole, di gran lunga migliori di quelli dell’Arma. Le posso assicurare che solo una piccolissima parte di esso guarda con favore all’ipotesi di indossare le stellette. Gli altri, molti, moltissimi, si schiereranno al nostro fianco per “aggredire” dal punto di vista legale gli atti amministrativi che emanerà il Capo del Corpo e per sollevare l’eccezione di costituzionalità sulle fonti normative a monte. Altri ancora subiranno il transito per diversi e svariati motivi legati solo a questioni di opportunità personali e familiari. Se questi sono i Carabinieri che volete, fate pure.
Cosi Danilo Scipio segretario nazionale Ugl Corpo forestale dello Stato, in una nota.