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Liguria 2014

10 Dic 2014

TRAFFICO DI RIFIUTI IN LIGURIA E TOSCANA - ARRESTATI 4 IMPRENDITORI

LA SPEZIA. 9 DIC. All’alba di oggi il Corpo Forestale dello Stato di La Spezia ed il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Firenze, in totale circa 40 uomini, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Genova e su disposizione del GIP del Tribunale di Genova, hanno arrestato 4 imprenditori delle province di Massa Carrara e La Spezia e sottoposto all’obbligo di dimora 4 dipendenti di un’azienda di trasporti di Carrara, ritenuti responsabili del reato di traffico organizzato di rifiuti (art. 260 D. Lgs. 152/2006). Nell’ambito della stessa operazione sono state eseguite perquisizioni e posti sotto sequestro preventivo circa due ettari di uliveto, un impianto di recupero rifiuti, camion ed altri beni, per un valore complessivo di circa due milioni di euro, beni in parte utilizzati per l’illecito traffico di rifiuti, in parte ritenuti provento dell’attività criminale. Dalle indagini svolte è emerso che gli otto cittadini cautelati, insieme ad altri 4 complici indagati a piede libero, hanno organizzato e gestito un traffico illecito di rifiuti speciali non pericolosi, la cosiddetta marmettola, tra le province di Massa Carrara, dove è ubicato l’impianto di recupero, La Spezia e Pisa, dove si trovano i due principali siti in cui il rifiuto veniva illecitamente utilizzato per lavori di messa in opera di un uliveto annesso ad un agriturismo e di ripristino ambientale di una cava. L’organizzazione criminale era gestita dai titolari dell’impianto di recupero, in accordo con una ditta di autotrasporti, autisti compiacenti, un impresario edile, un agronomo, un geometra, i proprietari di una cava e quelli di un agriturismo e dei terreni ad esso attigui. La condotta criminosa si articolava in modo tale che il rifiuto, ritirato presso vari produttori della zona di Carrara, risultati poi estranei alla vicenda, veniva trasportato ed interrato in determinate aree delle province di La Spezia e Pisa senza alcun tipo di lavorazione, senza cioè che il rifiuto subisse nessuna azione di recupero per essere trasformato in materiale idoneo allo scopo, con conseguenti lucrosi guadagni.

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