ROMA, 25.11.2015 - "La MILITARIZZAZIONE del Corpo Forestale dello Stato, che sarà assorbito dai Carabinieri, comporterà dei costi aggiuntivi per complessivi 25 milioni di euro, secondo quanto stimato da alcune rappresentanze e denunciato da diversi organi di stampa. Una cifra che potrebbe essere destinata al comparto della sicurezza per l'adeguamento dei mezzi e la formazione anti-terrorismo". Lo affermano in una nota congiunta i parlamentari del M5S delle Commissioni Agricoltura e Ambiente di Camera e Senato. "Tra i costi aggiuntivi che si renderanno necessari quelli per il cambio delle divise, per la formazione del personale per l'addestramento militare, per la riconversione dei mezzi, che vanno riverniciati e dotati di targhe nuove". "Ma ciò che è più grave - proseguono i portavoce Cinquestelle - è che questa operazione, motivata dal Governo per risparmiare, non solo comporterà invece dei costi aggiuntivi ma determinerà anche la perdita dei diritti sindacali per il personale. Infatti tutti conoscono, tranne il Governo a quanto pare, la differenza che sussiste tra ordinamento civile ed ordinamento militare, quest'ultimo difficile da modificare in tempi rapidi". "Infine viene dispersa la funzione originaria di una forza di polizia specializzata nella prevenzione e protezione dei reati ambientali e nella tutela del territorio, proprio in un paese come l'Italia in cui, è bene ricordarlo, il fatturato delle ecomafie ammonta a oltre 16 miliardi euro l'anno ". "Il Governo sospenda immediatamente questo SCELLERATO ACCORPAMENTO del Corpo Forestale dello Stato con Carabinieri e crei, in accordo con tutte le rappresentanze di tutte le forze di polizia, un dipartimento ambientale che faccia capo al ministero delle Politiche Agricole o al ministero dell'Ambiente, restituendo la struttura del CFS al suo originario ordinamento civile ".
(AGENPARL) – Roma, 25 nov 2015 – “Nell’affermare la nostra assoluta contrarietà alla militarizzazione della funzione ambientale e del personale, siamo consapevoli di aver offerto numerosi spunti di riflessione sul futuro del Corpo forestale dello Stato ai ministri Madia e Martina, presentando a tale riguardo una proposta unitaria per il mantenimento dei diritti acquisiti e delle prerogative civilistiche dei Forestali”. E’ quanto affermano Moroni (SAPAF), Scipio (UGL-CFS), Mannone (FNS-CISL), Morelli (DIRFOR) e Fabrizi (FP-CGIL) in rappresentanza della stragrande maggioranza dei sindacati dei Forestali, che oggi hanno incontrato i ministri Madia e Martina. “Il Governo – dicono i sindacalisti – pur confermando il proprio indirizzo di voler percorrere la strada che porterà il Corpo forestale all’interno dell’Arma, si è dimostrato disponibile ad un confronto sulle modalità di attuazione del processo di accorpamento ed in questa fase, soprattutto in chiave tecnica, siamo convinti di poter dimostrare tutte le criticità della militarizzazione forzata del personale e delle funzioni di tutela dell’ambiente e dell’agroalimentare”. “Visti i tempi ristretti in cui vuole agire il Governo, ci saremmo aspettati la presentazione di un testo su cui confrontarci in maniera concreta, segno evidente che non tutto e’ definito: auspichiamo che i successivi incontri – concludono i sindacalisti – servano ad avviare concretamente il confronto su un progetto che diversamente potrebbe cagionare danni irreparabili, per il bene e nell’interesse dei cittadini, delle istituzioni e del personale Forestale, avendo come interlocutore la Funzione Pubblica e non il Capo del Corpo, di cui abbiamo chiesto l’immediata sostituzione”.
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