F.E.S.I. 2016 - RICOGNIZIONE DELEGHE 2015.
(AGENPARL) – Roma, 22 feb 2016 – Egregio Romeo, molte volte ho provato a leggere le Sue ricche dissertazioni da quando si è paventata l’ipotesi di assorbimento del Corpo Forestale dello Stato da parte dell’Arma dei Carabinieri; quasi mai ho condiviso le Sue opinioni e le Sue osservazioni, ma ho sempre rispettato il Suo pensiero. Non sono mai intervenuto nel “dibattito” che ha cercato di sollevare, semplicemente perchè non può essere Lei il mio interlocutore o l’interlocutore dei Forestali. Ma stavolta mi sento direttamente tirato in causa e non posso far finta di niente. Si, perché io sono uno di “quei cialtroni che in copia ed incolla hanno dato enfasi a questa cazzata esclusiva”; probabilmente non riuscirà ad apprezzare l’enorme differenza che esiste tra chi rappresenta il personale e chi lo difende andando a sindacare le scelte dell’Amministrazione, ma deve fare uno sforzo e comprendere che noi abbiamo il dovere morale di offrire ai nostri associati ogni spunto di riflessione, ogni notizia utile, soprattutto in questa fase così complicata che rischia di travolgere e stravolgere il nostro futuro lavorativo. Chi ha dato la notizia di una selezione precostituita che renderebbe “arruolabili” solo circa 3.000 Forestali, l’ha ri-confermata anche dopo la frettolosa smentita del vostro Comandante Generale, al quale – a questo punto – non rimane altra strada che la richiesta ufficiale di rettifica al quotidiano on line o la querela all’autore dell’articolo. Oppure quella di far decantare la cosa ingoiando un bel rospo che alla lunga potrebbe risultare assai indigesto. Quindi al momento ritengo un azzardo definire quella notizia una “cazzata”.
Era settembre 2015 quando la riforma della pubblica amministrazione varata dal governo Renzi fu annunciata come efficace ed inevitabile per eliminare i doppioni tra i reparti specializzati e le sovrapposizioni sul territorio. Si parlava di accorpare la Forestale, di ridimensionare la Capitaneria, ma anche di Fiamme gialle e Polizia Penitenziaria. Tante parole al vento. Solo proclami ma nulla di fatto. Non serviva uno Sherlock Holmes per capire che nell’organizzazione delle forze dell’ordine in Italia ci sono troppe cose che non vanno. Ma da qui a sfornare riforme ce ne vuole. E pare che anche Renzi se ne sia accorto. Forse avrà compreso che sforbiciare le forze di polizia è un gesto avventato soprattutto se basato soltanto su annunci senza cognizione della materia. “Ridurremo le forze di polizia” sbandierava il Premier, un must arenato ai primi ostacoli. Sminuzzare il comparto sicurezza non è certo affare da poco. Occorre innanzitutto sapere, dopo aver “tagliato”, come ottimizzare le forze di polizia restanti, che fine far fare agli uomini ed alle donne, agli animali, ai mezzi. Occorre concertare con i sindacati e le rappresentanze militari, ma questo “connubio lavorativo” basato sull’armonizzazione tra governo e parti sociali, Renzi non lo gradisce. Ed allora accade che di tutti i proclami fatti, Renzi si ravveda e non potendo far capire di aver sfacciatamente fallito nella propria impresa di censore, decide di sacrificare maldestramente solo il Corpo Forestale, un capro espiatorio. Almeno una va fatta fuori, avrà pensato Renzi, i forestali son meno di tutti (“solo” 7000), e l’affare è fatto. Solo dopo ci si accorge del grande bug di questa riforma maldestra. Civili che diventano militari, una riorganizzazione che ancora a distanza di mesi stenta a partire, sindacalisti che gridano a squarciagola la vergogna di una riforma che non ha ascoltato le ragioni, i problemi, le ansie dei lavoratori, degli uomini. Ma Renzi nulla. Non può certo tornare indietro, la riforma s’ha da fare senza se e senza ma. La vita reale (non la terra dei proclami) ha compromesso una riforma lacunosa ed intempestiva, giuridicamente inutile, economicamente insignificante (al momento si parla di circa 100 milioni teorici) e politicamente dannosa per aver decretato il fallimento riorganizzativo annunciato dal Premier. (fonte www.infodifesa.it)
Egregio Romeo,
molte volte ho provato a leggere le Sue ricche dissertazioni da quando si è paventata l'ipotesi di assorbimento del Corpo Forestale dello Stato da parte dell'Arma dei Carabinieri; quasi mai ho condiviso le Sue opinioni e le Sue osservazioni, ma ho sempre rispettato il Suo pensiero. Non sono mai intervenuto nel "dibattito" che ha cercato di sollevare, semplicemente perchè non può essere Lei il mio interlocutore o l'interlocutore dei Forestali. Ma stavolta mi sento direttamente tirato in causa e non posso far finta di niente.
(AGENPARL) – Roma, 19 feb 2016 – Ieri, giovedì 18 febbraio, nel corso della seduta della Camera dei Deputati i Parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno depositato una nuova interrogazione a risposta scritta per sapere se il Dipartimento delle politiche europee della Presidenza del Consiglio abbia valutato diversi aspetti del previsto assorbimento del CFS. Di seguito il testo integrale. TERZONI, MASSIMILIANO BERNINI, BENEDETTI, GAGNARLI, LUPO, GALLINELLA, L’ABBATE, COZZOLINO e DAGA.
“Notizie destituite di ogni fondamento: semplicemente false. Pura disinformazione”. È inusualmente dura la smentita dei Carabinieri a quanto scritto ieri da Insider sulla possibilità che appena tremila dei settemila agenti del Corpo forestale dello Stato verranno effettivamente assorbiti dall’Arma quando, il 1° gennaio 2017, i Forestali verranno sciolti per effetto di un decreto legislativo attualmente all’esame del Parlamento. Giovedì avevamo dato notizia di una riunione riservata dalla quale sarebbe emerso che circa quattromila uomini e donne del CFS si potrebbero trovare in esubero per varie ragioni, oggettive e soggettive: dai profili di carriera, alle condizioni psico-fisiche e altro. Mentre confermiamo la nostra informazione, la smentita dei Carabinieri non sembra aver convinto neppure i sindacati del Corpo, dal Sapaf alla Cgil, dall’Ugl, alla Cisl, all’Snf e al Dirfor. “Se il contenuto dell’articolo fosse confermato, oltre a rivelarsi un clamoroso boomerang per le scelte politiche di Renzi e Madia che vogliono imporre la militarizzazione della tutela ambientale e dei Forestali, ci troveremmo di fronte ad un pericolosissimo caso di dossieraggio oppure ad una fuga di notizie coperte da privacy” scrivono in un comunicato. Le sei sigle sindacali dicono di aver chiesto, raccogliendo il malcontento e la preoccupazione del personale, spiegazioni sia al comandante generale dei Carabinieri, Tullio Del Sette, che a Cesare Patrone, capo del CFS. Annunciano anche un esposto alla Procura della Repubblica e al garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro. “Qualora il contenuto dell’articolo fosse rispondente alla verità potrebbe essere stata perpetrata una gravissima violazione del diritto di privacy dei dipendenti, soprattutto in ordine alle informazioni di tipo sanitario” scrivono a quest’ultimo. (fonte www.ilfattoquotidiano.it)
Roma, 19 febbraio 2015 - "Le notizie che stanno emergendo sul destino del Corpo Forestale stanno purtroppo confermando non solo i nostri sospetti ma anche le peggiori previsioni": lo sostengono i parlamentari M5S delle commissioni Ambiente e Agricoltura di Camera e Senato. "Sembra che in una riunione riservatissima al ministero della Difesa il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, abbia preventivamente deciso di non far transitare quasi 4000 dipendenti dei ruoli del Corpo forestale dello Stato per diverse ragioni tra cui i limiti di età, profili di carriera e l'idoneità fisica, rendendo di fatto inapplicabile l'assorbimento del CFS nell'Arma, fortemente voluto dal Governo nonostante le nostre proteste e le dure critiche di associazioni, partiti, magistratura ed addetti ai lavori. Insomma un pasticcio renziano in piena regola. anche se i Carabinieri hanno smentito, noi vogliamo vederci chiaro. Per questo stiamo presentando una interrogazione parlamentare, sia alla Camera che al Senato, dove nel testo si è chiesto, esplicitamente, se per l'ingresso nell'Arma hanno già vagliato tutti i parametri". "Purtroppo - dicono i parlamentari - siamo stati facili profeti. Il Pd ci chiama gufi, ma noi siamo semplicemente in grado di leggere la realtà e di interpretarla. E sappiamo che le ecomafie stanno festeggiando per questo sfacelo che sta avvenendo sotto gli occhi di tutti". (fonte www.beppegrillo.it)
(AGENPARL) – Roma, 19 feb 216 – “Apprendiamo da un articolo intitolato ‘il pasticcio dei forestali’, comparso ieri sul sito di “Insider – Il Fatto Quotidiano” on line, che il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, abbia preventivamente deciso di non far transitare quasi 4000 dipendenti dei ruoli del Corpo forestale dello Stato per diverse ragioni tra cui i limiti di età, profili di carriera e l’idoneità fisica, rendendo di fatto inapplicabile l’assorbimento del CFS nell’Arma, fortemente voluto dal Governo nonostante le nostre proteste e le dure critiche di associazioni, partiti, magistratura ed addetti ai lavori”. E’ quanto si legge in una nota a firma dei segretari generali Marco Moroni del SAPAF, Danilo Scipio dell’UGL – CFS, del SNF Andrea Laganà, della FNS-CISL Pompeo Mannone, della CGIL – CFS Francesca Fabrizi, del DIRFOR Maurizio Cattoi. “Se il contenuto dell’articolo fosse confermato, oltre a rivelarsi un clamoroso boomerang per le scelte politiche di Renzi e Madia che vogliono imporre la militarizzazione della tutela ambientale e dei Forestali, ci troveremmo di fronte ad un pericolosissimo caso di dossieraggio oppure ad una fuga di notizie coperte da privacy”. “Raccogliendo il malcontento e la preoccupazione del personale abbiamo chiesto ufficialmente spiegazione al Comandante Generale dell’Arma, Tullio Del Sette, e al Capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone, così come abbiamo sottoposto alla attenzione della Procura della Repubblica di Roma eventuali profili penali ed al Garante per la protezione dei dati personali il fraudolento trattamento di dati riservati”.
(ANSA) - ROMA, 19 FEB - "Apprendiamo da un articolo intitolato 'Il pasticcio dei forestali', comparso ieri sul sito di 'Insider - Il Fatto Quotidiano' on line, che il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri abbia preventivamente deciso di non far transitare quasi 4000 dipendenti dei ruoli del Corpo forestale dello Stato per diverse ragioni tra cui i limiti di età, profili di carriera e l'idoneità fisica". Lo affermano i sindacati Sapaf, Ugl-Cfs, Snf, Fns-Cisl, Cgil-Cfs e Dirfor. "Se il contenuto dell'articolo fosse confermato, oltre a rivelarsi un clamoroso boomerang per le scelte politiche di Renzi e Madia che vogliono imporre la militarizzazione della tutela ambientale e dei Forestali, ci troveremmo di fronte ad un pericolosissimo caso di dossieraggio oppure ad una fuga di notizie coperte da privacy. Abbiamo chiesto ufficialmente spiegazione al Comandante generale dell'Arma, Tullio Del Sette, e al Capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone".
CORPO FORESTALE DELLO STATO ALLA FRUTTA, ANZI ALLA MACEDONIA!
Abbiamo ricevuto una segnalazione secondo la quale dal Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, Reparto Logistico, sarebbe stata inoltrata all'Ispettorato Generale del CFS, una "missiva" con la quale l'Addetto per la Difesa dell'Ambasciata Italiana a Skopje (capitale della Macedonia), chiede di valutare la possibilità di cedere a titolo gratuito alla Guardia Forestale Macedone le uniformi che nella prospettiva della riorganizzazione delineata dall'articolo 8 della Legge 7 agosto 2015 n.12 (riforma della PA Renzi&Madia che prevede l'assorbimento del CFS nei Carabinieri), dovessero risultare "esuberanti".Insomma, i "Forestali" sono dati già per "spacciati" e per questo si procede alla "liquidazione totale" del loro equipaggiamento! La gravità di quanto accaduto sta nel fatto che il decreto attuativo della "Riforma della PA", non è ancora passato al vaglio del Parlamento che in linea teorica potrebbe esprimere a maggioranza un parere negativo (il M5S ovviamente si opporrà)!
Riunione riservatissima qualche giorno fa allo Stato maggiore della Difesa per discutere del previsto passaggio all’Arma dei Carabinieri di quasi settemila agenti (su ottomila in totale, gli altri verranno dispersi tra Polizia, Guardia di Finanza, Vigili del fuoco) del Corpo forestale dello Stato. La prevista militarizzazione dei forestali ha già provocato molte proteste da parte dei sindacati dei corpi di sicurezza. Ma dalla riunione è emerso come non saranno né il Parlamento né i sindacati a creare i maggiori problemi perché pare che meno di tremila forestali su 7034 previsti potranno transitare nei Carabinieri. Il Comando generale ha infatti “scartato” quasi quattromila agenti per varie ragioni, idoneità fisica, età, profili di carriera, stato di servizio, oltre a una serie di altri parametri e valutazioni che non sono stati discussi nel dettaglio. Un risultato forse non previsto, che va ulteriormente ad aggravare i bilanci dei Carabinieri oltre alle spese ingenti già previste, dalle divise alle auto da ridipingere e reimmatricolare, alle caserme da riconvertire agli standard dell’Arma. Alcuni dei presenti alla riunione, i Carabinieri stessi in particolare, hanno lamentato la fretta e l’approssimazione con cui il decreto legislativo è stato elaborato senza prima aver fatto una ricognizione approfondita della situazione. In perfetto stile da annuncite renziana. Il risultato: all’inizio del 2017, quando il decreto dovrebbe entrare in vigore, il Corpo forestale dello Stato non esisterà più e i Carabinieri, a quel punto, avranno oltre quattromila uomini in meno mentre i forestali che l’Arma non vuole nei suoi ranghi si ritroveranno improduttivi e parcheggiati in sovrannumero nelle amministrazioni statali senza sapere cosa fare. Con ecomafie e vandali ambientali vari già pronti a razziare il territorio lasciato incustodito. (fonte www.ilfattoquotidiano.it)
Interrogazione alla Commissione Europea sulla soppressione del Corpo Forestale.
Varie aree protette diventano “nei secoli fedeli”, come recita il motto dei Carabinieri. Con i colleghi M5S Laura Agea, Fabio Massimo Castaldo e Marco Affronte abbiamo presentato un’interrogazione alla Commissione Europea a proposito della soppressione del Corpo Forestale dello Stato, che tante proteste ha sollevato nel mondo ambientalista. Dal primo gennaio 2017 i Carabinieri assorbiranno i Forestali e subentreranno nella gestione di 130 riserve naturali, fra cui Montecristo, Circeo e Tarvisio: siti protetti dalle direttive UE Uccelli ed Habitat. La direttiva Habitat prevede (articolo 6.3) che qualsiasi piano o progetto anche indirettamente legati ai siti protetti sia preventivamente soggetto ad una “valutazione d’incidenza” sugli obiettivi di conservazione. La Commissione Europea ritiene che in Italia ci siano problemi sistematici nell’attuazione della direttiva Habitat. Stavolta non ci risulta che Renzi abbia preventivamente valutato quali effetti potrà avere sulle aree protette UE il passaggio della gestione dai Forestali (un corpo con ordinamento civile che fa capo al ministero per le Politiche Agricole e Forestali) ai Carabinieri, che invece sono una forza armata e dipendono dal ministero della Difesa. Di seguito il testo dell’interrogazione.
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