ASSORBIMENTO CFS: VIA LIBERA DELLE REGIONI ? - NOTIZIE BREVI .
ROMA, 1 MAR. - "Con l'accorpamento dei forestali deciso dal governo si è scelto di abbandonare il contrasto alle ecomafie, agli inquinamenti e ai disastri ambientali e alle frodi agroalimentari. Questo sarà il risultato del governo che invece di tagliare davvero gli sprechi ha scelto di disperdere un patrimonio di professionalità e d'esperienza nella lotta ai crimini ambientali. Ricordiamo che a differenza di quanto sbandierato non si risparmierebbe ma si avrebbero maggiori costi, dalle divise alle auto da ridipingere e reimmatricolare, alle caserme da riconvertire agli standard dell’Arma, alle maggiori indennità dei dirigenti che passerebbero dai forestali ai carabinieri". Lo dichiara Paolo Arrigoni, capogruppo per la Lega Nord in commissione ambiente a Palazzo Madama che ha presentato un'interrogazione parlamentare per conoscere le reali intenzioni del governo sull'accorpamento dei forestali. "Sul totale di 7034 uomini del Corpo Forestale dello Stato, destinati ai Carabinieri a partire dal 1° gennaio 2017 - chiede Arrigoni - è vero che l'Arma ne scarterà circa quattromila? Che fine faranno questi 4.000 uomini? Chiediamo quindi che il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, apra un immediato e trasparente confronto con i rappresentanti dei lavoratori del Corpo Forestale dello Stato. La difesa dell'ambiente è un argomento serio che non si può certo - conclude Arrigoni - liquidare con un tweet come abitudine di questo governo".
Foggia. Prosegue la campagna di sensibilizzazione condotta dai sindacati dei forestali contro la soppressione di un Corpo di polizia specializzato nella difesa dell’ambiente, che per logiche di ‘Spendig review’ verrà gradualmente assorbito all’interno dell’Arma dei Carabinieri. Questa mattina, in occasione dell’arrivo del Ministro per le Politiche Agricole, Maurizio Martina, all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Foggia, una nutrita delegazione sindacale dei forestali associata alle sigle Sapaf, UGL, SNF, FNS-CISL, CGIL e Dirfor si è impegnata nell’operazione di volantinaggio attivata contro la militarizzazione di una forza di polizia ad ordinamento civile.
Secondo la Procura la cifra indebitamente incassata si aggira sui 26 milioni di euro.
La Procura di Novara ha chiesto ventisette rinvii a giudizio per il «caso Est Sesia». A depositare la richiesta è stato il procuratore Francesco Saluzzo poco prima del suo trasferimento a Torino. L’inchiesta, che perde anche il suo pm titolare (Olimpia Bossi, divenuta procuratore di Verbania), passa al sostituto Mario Andrigo, arrivato da Pavia. Si attende ora la fissazione dell’udienza preliminare. Al vaglio del giudice 41 capi di imputazione per reati dall’associazione per delinquere alla truffa, dal peculato al falso in atto pubblico, dalla turbativa d’asta all’abuso d’ufficio. Secondo gli investigatori i vertici dell’Est Sesia, consorzio d’irrigazione e bonifica, avevano architettato un sistema per ottenere rimborsi pubblici (connessi a progetti e opere irrigue) da Ministero, Regione Lombardia e Parco del Ticino, di gran lunga superiori a quelli spettanti, convogliando poi tali somme verso il settore patrimoniale privato del consorzio misto. Si parla di 26 milioni di euro. E in tale attività avrebbero coinvolto decine di collaboratori, addirittura il comandante nazionale del Corpo Forestale dello Stato, Cesare Anselmo Patrone, 61 anni, di Roma, nel 2012 componente di una commissione di collaudo per lavori ai ponti sul canale Quintino Sella: avrebbe redatto un verbale falso. Riceveranno a breve la richiesta di processo innanzitutto i tre funzionari arrestati nell’ottobre 2012: Bruno Bolognino, di Cerano, già direttore generale, Luisa Lazzarini, dirigente del settore amministrativo, Giorgio Massara, dirigente del settore tecnico. E poi la progettista Francesca Bozzola. A loro viene contestato il reato associativo: secondo la Procura, tra il 2009 e il 2012, avevano gestito l’ente in modo disinvolto, «gonfiato» le richieste di rimborso ore lavoro per una serie di progetti e opere tra cui la sistemazione dello scaricatore Crosetto, la ristrutturazione del canale Regina Elena, della roggia Biraga e del depuratore di Vigevano. In un caso avrebbero dirottato materiali e manodopera d’un progetto di sistemazione sponde verso zone diverse rispetto a quelle autorizzate e finanziate, e cioè verso tratti in cui torrenti e rogge bagnavano i terreni dell’ex direttore Bolognino.
(AGENPARL) – Roma, 29 feb 2016 – Ai Ministri della difesa, per la semplificazione e la pubblica amministrazione, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell’economia e delle finanze. – Premesso che: in data 13 agosto 2015, sulla Gazzetta Ufficiale n. 187, è stata pubblicata la legge 7 agosto 2015, n. 124, recante “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”. Tra le norme più discusse, quelle contenute nell’articolo 8, comma 1, lettera a), con le quali si prevede l’eventuale assorbimento del Corpo forestale dello Stato in altra forza di polizia; il Consiglio dei ministri, nel corso della riunione n. 101 del 20 gennaio 2016, ha approvato, in sede preliminare, un decreto legislativo, non ancora reso noto ufficialmente nel suo contenuto, che sancisce l’assorbimento di circa 8.000 agenti del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri e nelle altre forze di Polizia. Nello specifico, sarebbero 7.000 gli agenti forestali che dovrebbero confluire nell’Arma dei Carabinieri, mentre i restanti 1.000 verrebbero “distribuiti” tra Polizia, Guardia di finanza e Vigili del fuoco. Tuttavia, si apprende da fonti di stampa (“il Fatto Quotidiano” on line, del 18 febbraio 2016) che durante una riunione, svoltasi alcuni giorni fa, presso lo Stato Maggiore della Difesa, i vertici dell’Arma avrebbero espresso molte perplessità sul contenuto del decreto legislativo, richiamato in premessa, perché “elaborato con fretta e approssimazione, senza che sia stato preceduto da una approfondita ricognizione della situazione”. Inoltre, durante la stessa riunione e secondo la medesima fonte di stampa, il comando generale dell’Arma dei Carabinieri si sarebbe detto contrario, di fatto escludendolo, all’assorbimento di circa 4.000 agenti del Corpo forestale dello Stato.
La scorsa settimana diversi Senatori del Movimento 5 Stelle hanno depositato una nuova interrogazione a risposta scritta sul CFS. Di seguito il testo integrale.
Il Segretario Generale dell'Unione Generale Lavoratori Danilo Scipio si esprime sulla gestione delle risorse umane.
Roma – ”Pensavamo di averle viste tutte, nel corso di questi 12 lunghissimi anni in cui cesare patrone è stato Capo del Corpo Forestale dello Stato, ma la realtà va ben al di là di ogni immaginazione e la “gestione creativa” delle risorse umane, al di fuori di ogni regola, sta facendo superare il limite di sopportazione del personale”. É quanto denuncia in una nota il Segretario Generale dell’Unione Generale Lavoratori Danilo Scipio. “Pur di esaudire il desiderio di qualcuno a cui evidentemente non poteva rispondere negativamente, patrone ha creato il trasferimento per esigenze di servizio ma su richiesta della dipendente – chiarisce Scipio – la quale voleva essere spostata da un Ufficio all’altro della medesima città, per motivi che tutti potrebbero addurre: la vicinanza alla stazione ferroviaria”. “Oltre a rappresentare uno schiaffo a tutti i dipendenti che attendono pazientemente la loro occasione di mobilità interna nel rispetto delle regole, questo trasferimento determina anche un danno erariale visto che è stato disposto verso un Ufficio con personale in esubero”. “Se il Ministro Martina non è in grado di assolvere alle sue funzioni di organo politico di controllo rispetto all’azione amministrativa del Capo del Corpo Forestale dello Stato, si faccia da parte o deleghi qualcuno di sua fiducia. La misura è davvero colma, il nepotismo e la situazione di incertezza legata alle sorti del Corpo sono una miscela esplosiva pericolosissima“. (www.irpinia24.it)
Martedì 23 audizione alla Camera dei Deputati del capo del Corpo forestale dello Stato sul previsto scioglimento del Corpo verso l’Arma dei carabinieri. A una domanda sulla possibilità che una parte dei forestali non possa transitare, come rivelato nei giorni scorsi da Insider, una dirigente del Corpo ha ammesso che nel decreto legislativo in approvazione è prevista la copertura economica per rimpiazzare tutti gli oltre settemila forestali nel caso non dovessero, a vario titolo, non essere assorbiti. Riconoscendo così implicitamente la notizia da noi anticipata che potrebbero essere addirittura quattromila gli agenti della Forestale che non sarebbero idonei al transito. Alle dichiarazioni fatte in sede parlamentare hanno reagito i sindacati dei lavoratori forestali con una nota dal tono poco diplomatico titolo “Smentita la smentita del generale del Sette”. Il Comando generale dei Carabinieri aveva definito “false” le nostre notizie. “Apprendiamo non senza sgomento e rabbia che la dirigenza del Corpo Forestale dello Stato, ha candidamente ammesso di aver previsto la copertura economica per rimpiazzare addirittura tutte le 7.043 unità se a qualunque titolo non dovessero più transitare”, scrivono i segretari generali. “Fermo restando che la stragrande maggioranza del personale NON VUOLE ESSERE MILITARIZZATO, il fatto che si sia previsto un meccanismo di reintegro di tutti i dipendenti che dovessero essere scartati, basato su nuove assunzioni, non fa altro che avvalorare la notizia uscita la scorsa settimana su Fq Insider circa la decisione discriminatoria e preventiva di non far transitare nell’Arma circa 4.000 Forestali”. “Ci domandiamo, a questo punto, quale valore possa avere la smentita del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette, visto che alla precisa domanda dell’On.le Massimiliano Bernini, in Commissione, la dirigenza del CFS ha risposto di aver già previsto l’avvicendamento di tutti i Forestali che verranno scartati”.
Martedì, 23 Febbraio, presso la Camera dei Deputati gli onorevoli Massimiliano Bernini e Patrizia Terzoni del Movimento 5 Stelle hanno depositato una nuova interrogazione inerente il CFS. Di seguito il testo integrale.
(ANSA) - ROMA, 24 FEB - "Apprendiamo non senza sgomento e rabbia che nel corso dell'audizione di ieri presso la Camera dei deputati la dirigenza del Corpo forestale dello Stato, presente ai massimi livelli, abbia candidamente ammesso di aver previsto, nello schema di decreto legislativo, l'assorbimento dei forestali da parte dell'Arma e la copertura economica per rimpiazzare addirittura tutte le 7.043 unità che è previsto diventino carabinieri, se a qualunque titolo non dovessero più transitare". E' quanto dichiarano in una nota i sindacati di categoria Sapaf, Ugl-Cfs, Snf, Cgil-Cfs e Dirfor. Secondo i segretari generali Marco Moroni, Danilo Scipio, Andrea Laganà, Francesca Fabrizi e Maurizio Cattoi, "fermo restando che la stragrande maggioranza del personale non vuole essere militarizzato, il fatto che si sia previsto un meccanismo di reintegro di tutti dipendenti che dovessero essere scartati, basato su nuove assunzioni, non fa altro che avvalorare le notizie diffuse la scorsa settimana" e si chiedono "a questo punto, quale valore possa avere la smentita del comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Tullio Del Sette".
Dopo la lettura della “lettera aperta” di Danilo Scipio dell’U.G.L. sentiamo di dover esprimere la condivisione dei contenuti espressi e manifestare solidarietà e sostegno agli uomini e le donne della Forestale. Siamo convinti che la stragrande maggioranza dei Carabinieri oltre a condividere i contenuti riconoscono in quello scritto “contegno e grande stile”. Tutti “gli interlocutori” a cui quella lettera è diretta, prima di pontificare dovrebbero riflettere un po’ di più. La Forestale non è, ne’ può essere un banchetto luculliano per soddisfare i propri tornaconti. LEGGI TUTTO ...
Ieri, 23 Febbraio, nel corso della seduta del Senato della Repubblica il Sen. Paolo ARRIGONI (LN - Noi con Salvini) ha depositato una nuova interrogazione a risposta scritta indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri. Di seguito il testo integrale.
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