«Il progetto di smantellare il Corpo Forestale ed ‘assorbirlo’ nell’Arma dei Carabinieri è l’ennesima conferma di quanto raffazzonate e disancorate dalle reali caratteristiche ed esigenze operative e professionali dei Corpi di Polizia siano le scelte di chi governa, lontano anni luce dal territorio e dalle esigenze di chi vi presta servizio. Razionalizzare dovrebbe significare fare ordine e rendere tutto più efficiente, non creare un caos senza senso mescolando competenze e costringendo ad un’impossibile commistione Operatori dalla fisionomia e dalle professionalità così marcate e differenti fra loro, oltre tutto gli uni di natura civile e gli altri di natura militare. Tagliare gli sprechi si deve, ma non si può nascondersi dietro il miraggio di un finto risparmio finendo solo per compromettere i servizi resi alla cittadinanza, che sono indispensabili, ciascuno per la propria parte, in settori diversi. Non è un caso del resto, che, tanto per cambiare, di fronte ad un progetto di tale portata non sia stato neppure chiesto un confronto con il personale competente che, di sicuro, avrebbe fornito all’apparato burocratico il punto di vista reale di chi in concreto svolge determinati servizi, quello che dovrebbe contare più di tutti volendo agire nell’interesse dei cittadini». Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, interviene contro il progetto di sopprimere il Corpo Forestale dello Stato con un suo assorbimento nell’Arma dei Carabinieri, previsto nella Riforma della pubblica amministrazione che reca la firma del Ministro Marianna Madia. Uno degli argomenti portati in piazza a Roma, giorno 15 ottobre, nel corso della manifestazione indetta da diverse sigle sindacali, fra cui proprio il Coisp, cui hanno preso parte migliaia di Appartenenti al Comparto Sicurezza.
Vi informiamo che nella seduta pomeridiana del Senato della Repubblica di ieri, 22 Ottobre 2015, il Vice Presidente del Senato, Sen. Maurizio Gasparri (FI), ha depositato una interrogazione a risposta scritta indirizzata ai Ministri Madia e Martina sul Corpo Forestale dello Stato.
E’ proprio vero. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. E, dati alla mano, - afferma il segretario regionale UGL CFS Natale Cipparrone - è altrettanto vero che non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere. O, intenzionalmente, si rifiuta. Oltre 150 mila le firme on line, sottoscritte a tempo di record, su #SalviamolaForestale, Campagna sostenuta dall’Unione Generale dei Lavoratori sul sito UGL CFS, dalle varie associazioni presenti sul territorio, da gruppi, movimenti, altre sigle sindacali, personalità pubbliche ed Enti vari. Con l’approvazione quasi unanime di ben oltre il 99%, gli Uomini e le Donne, appartenenti al Corpo Forestale dello Stato hanno altresì manifestato il loro “NO”, la loro FORTE e CHIARA DISAPPROVAZIONE ALL'ACCORPAMENTO con l’Arma dei Carabinieri e alle infelici conseguenze che da questo deriveranno. Diverse e variatamente dislocate le iniziative pubbliche, sostenute dall’UGL CFS , promosse a sensibilizzare ulteriormente, qualora ve ne fosse ancora bisogno, l’opinione pubblica sul rischio di non avere più la preziosa presenza, necessaria e tassativa, sul nostro territorio del Corpo forestale dello Stato, che più e meglio di tutti, da sempre, difende il nostro pregiato patrimonio ambientale e la nostra unica quanto rara biodiversità. Finanche personalità autorevoli, istituzionali, politiche, studiosi dell’ambiente ed esperti del settore hanno, in policrome occasioni, con voce unisona a quanto ripetutamente affermato dalll’Ugl CFS, palesemente espresso perplessità, dubbi e incertezze al progetto di legge che prevede la SOPPRESSIONE del Corpo e l’accorpamento all’arma dei Carabinieri. Ma il sordo non sente… e il cieco non vede… Eppure questo disegno di legge fa di più: la SOPPRESSIONE del CFS e laMILITARIZZAZIONE di ciò che ne deriva annulla, senza alcun riguardo da parte di questo Esecutivo, le personalità, e la loro impronta forestale, di tutti quegli Uomini e quelle Donne che, scegliendo di diventare appartenenti al CFS, nelle rispettive cariche e dignità, per duecento anni hanno difeso e protetto, con il proprio lavoro, il patrimonio boschivo e di biodiversità del nostro Paese.
A seguito dell’emanazione della legge n. 124/2015, che prevede tra le altre cose la riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato con un’eventuale assorbimento in altra Forza di polizia, sembrerebbe sempre più probabile il passaggio del CFS nell’Arma dei Carabinieri, con tutte le nefaste conseguenze, prima fra tutte la militarizzazione “ope legis” del Personale, che le scriventi OO.SS. stanno denunciando da tempo, sin dal momento in cui tale ipotesi è stata prospettata da parte del Governo.
(ANSA) – ROMA, 19 OTT – “Far assorbire il Corpo Forestale in un’altra forza di Polizia è antieuropeo e vede la nostra netta contrarietà” Lo affermano i sindacati di polizia Siulp, Siap, Silp-Cgil, Ugl e Uil Polizia chiedendo “quale logica ispira l’assorbimento nei Carabinieri”. La Forestale, dicono i sindacati, è un “corpo nato per la tutela del patrimonio della fauna e dell’ambiente e che in questi anni ha sviluppato un patrimonio di professionalità nel contrasto alle eco-mafie. I carabinieri invece sono la quarta forza armata del nostro paese. Ma lo stesso Corpo Forestale, come accade in tutta Europa e come si conviene ad un paese democratico, è un’organizzazione civile con appartenenti che godono di tutte le prerogative che la nostra Costituzione riserva ai lavoratori”. Per questo, aggiungono, “un eventuale assorbimento del Corpo Forestale non può che avvenire in una Forza di polizia civile, com’e la Polizia di Stato, salvo che il Governo non abbia intenzione di iniziare, contestualmente al passaggio della Forestale nell’Arma dei Carabinieri, un processo di smilitarizzazione di quest’ultima”. Senza quest’ultimo passaggio, concludono i sindacati, non solo l’assorbimento “è di difficilissima attuazione, se non impossibile, ma si correrebbe il rischio di bloccare il processo riformatore del comparto sicurezza, per effetto della valanga di ricorsi che inevitabilmente pioveranno sulla decisione”.
«Il Corpo forestale dello Stato ha contribuito al processo di trasparenza e lotta ai disastri ecologici, si è schierata contro i comportamenti irrispettosi dell'ambiente perpetrati anche da multinazionali ed ora ne paga il prezzo, col sacrificio dei diritti di tutti i forestali». E, quindi, la domanda alla fine è soltanto una: fin dove si è spinta la Forestale, Corpo di polizia tra i più liberi di agire e tra i più lontani dall'influenza politica, per meritare un trattamento del genere da parte del governo italiano?
(AGENPARL) – Roma, 16 ott – “Ho letto con molta attenzione le parole che ha inteso rivolgere oggi – giorno dell’annuale di fondazione del glorioso Corpo Forestale dello Stato – ai Forestali. Devo confessarle di essere rimasto profondamente colpito e piacevolmente sorpreso che ci abbia ancora definito Forestali, anziché carabinieri, salvo poi piombare nello sconforto leggendo il resto della lettera aperta. Oltre al riepilogo di quelle competenze e funzioni che ben conosciamo, soprattutto i Forestali che giornalmente sono tenuti ad esercitarle, sono infatti rimasto sconcertato nel leggere che ritiene addirittura condivisibile il nostro assorbimento da parte dell’Arma dei Carabinieri”. Così il segretario generale dell’Ugl del Corpo Forestale dello Stato, Danilo Scipio, in una lettera aperta al Capo della Forestale, Cesare Patrone. “Un atto necessario, lo ha definito, per rimuovere tutte le duplicazioni di competenze e funzioni in capo a diverse strutture dello Stato. – prosegue Scipio – Ma Lei sa benissimo quanto me e quanto tutti i Forestali che le vere motivazioni della soppressione del CFS sono ben altre; e sono a ricordarcelo i Corpi Forestali delle Regioni a Statuto Speciale e delle Province Autonome, che sono e resteranno perfetti duplicati anche dei carabinieri/FORESTALI.
Roma, 15 ott. (AdnKronos) – “Nel ribadire la comune volontà di non arrestare il processo riformatore, non si può prescindere dall’esigenza di vederlo attuato attraverso scelte ispirate ai principi di trasparenza, logicità ed efficacia dei risultati in termini di incremento di efficienza del sistema e risparmio della spesa. In tal caso ringraziamo il Presidente Mattarella per aver rammentato che la sicurezza, al pari della salute e dell’istruzione è una funzione irrinunciabile dello stato democratico, che garantisce i diritti dei cittadini ed i processi democratici delle istituzioni, evidenziandone così il carattere civile degli ordinamenti delle forze di polizia”. Lo affermano i segretari generali del Siulp, Siap, Silp Cgil, Ugl e Uil polizia. “Per tali ragioni - continuano - non si comprende davvero come la razionalizzazione del Comparto sicurezza e del sistema sicurezza possa essere attuata attraverso l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri che, come noto, è la quarta forza armata a cui sono attribuiti tra l’altro compiti di polizia a competenza generale, ausiliari e permanenti”. “Appare evidente - affermano i sindacati - che questo progetto non può essere giustificato attraverso la politica riformatrice, senza peraltro considerare la RIMILITARIZZAZIONE di importanti funzioni affidate alle forze di Polizia, COMPRIMENDO così i DIRITTI di LIBERTA' dei cittadini e dei lavoratori del Corpo Forestale dello Stato cui sarebbe SOTTRATTO UN VITALE E CONSOLIDATO PATRIMONIO DI DIRITTI INDIVIDUALI E COLLETTIVI. I sindacati di polizia invitano quindi il Presidente del Consiglio “a chiarire che l’obiettivo del Governo sia quello della riduzione delle forze di Polizia e non certamente quello della rimilitarizzazione della funzione di polizia con l’attribuzione di inedite competenze alla quarta forza armata”. I sindacati invitano poi “tutti i Parlamentari a presentare interrogazioni al Governo per scongiurare che questioni strategiche e vitali per l’equilibrio del sistema vengano affrontate e risolte in sordina o subordinate ad interessi di cui si sconosce il grado e la natura”. “E’ ovvio -concludono i sindacati- che rispetto alla eventuale persistenza di un atteggiamento di silente indifferenza, sarà necessario ricorrere a strumenti più incisivi di sensibilizzazione, compresa la possibilità di indire lo stato di agitazione contro il tentativo di spostare indietro le lancette della storia e riportare il Paese a prima degli anni 70, conculcando i diritti dei cittadini e di una parte significativa dei lavoratori del comparto sicurezza”.
Il leader della Lega Nord infiamma la protesta dei sindacati di polizia che hanno manifestato a piazza Montecitorio contro il governo e per un rinnovo "dignitoso" del contratto di lavoro. "Siamo diecimila". Lo hanno gridato a voce alta i rappresentanti di varie sigle sindacali delle forze di polizia che hanno organizzato a Montecitorio la manifestazione 'Divise in piazza'. In un clima del tutto pacifico, animato da numerose bandiere (immancabile pure quella sarda) e dal suono quasi assordante di fischietti, trombette e vuvuzelas, gli agenti di polizia presenti sulla piazza hanno protestato per la scarsità di mezzi a disposizione, contro il rinnovo del contratto di lavoro e CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DEL CORPO FORESTALE che, secondo il ddl Madia sulla pubblica amministrazione, dovrebbe passare sotto il controllo dei carabinieri. Tra gli iscritti al Sap (sindacato autonomo di polizia) girava una cartolina"Al signor presidente del Consiglio Matteo Renzi- Palazzo Chigi piazza Colonna n. 370 - 00187 Roma" in cui c'era scritto: "Presidente Renzi, non tagli le volanti e le autopompe ma le poltrone. Lo sa anche un bambino".
(AGENPARL) – Roma, 15 ott 2015 – “Com’é tradizione, in occasione dell’annuale di fondazione del CFS, un Reparto del Corpo Forestale dello Stato viene impiegato nel servizio di guardia d’onore al Quirinale, ma stavolta non sarà per dare un riconoscimento istituzionale alla preziosa attività svolta dal personale a tutela della natura, quanto per recitare il de profundis dell’unica forza di polizia specializzata nella repressione dei reati ambientali”. È quanto si legge in una nota del Segretario Generale dell’Unione Generale Lavoratori Corpo Forestale dello Stato, Danilo Scipio. “In 193 anni di gloriosa attività di sentinelle della natura, Donne e Uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno acquisito una cultura ed una professionalità interdisciplinare, unitamente ad una sensibilità ambientale non comune, che li rendono insostituibili – chiarisce il Sindacalista – soprattutto perché in ogni singolo dipendente sono racchiuse tutte le conoscenze indispensabili per esercitare al meglio quelle molteplici funzioni di polizia ambientale ed agroalimentare, che oggi, purtroppo, scelte scellerate stanno invece cercando di distribuire tra vari Enti, con notevole aggravio di impiego di risorse umane”. Rivolgo un accorato appello al Presidente Mattarella, che oggi ha voluto rivolgere un caloroso saluto al personale del Corpo, affinché si faccia carico di rappresentare al Governo le forti preoccupazioni di magistrati, associazioni ambientaliste ed addetti ai lavori che, a differenza di Cesare Patrone, evidentemente, non considerano affatto un potenziamento della lotta ai crimini ambientali l’assorbimento del CFS da parte dei Carabinieri – dichiara ancora il Segretario –
Si fanno sempre più insistenti e preoccupanti le voci di una MILITARIZZAZIONE del Corpo forestale dello Stato che, con l'emanazione dei decreti attuativi della legge Madia approvata prima della pausa estiva, potrebbe confluire nell'Arma dei Carabinieri. Si sono dati appuntamento a Roma i sindacati Sapaf, Ugl - CfS, Fns - Cisl, Cgil - Fp, Uil - Pa e Dirfor per protestare contro questo accorpamento, che tra le tante assurdità priverebbe anche il personale del Corpo di ogni diritto assoggettandoli allo status militare – ergo, ridotti a minus habentes – , e rivendicare la propria specificità in una partecipata conferenza stampa a margine della quale Tiscali ha raccolto le loro dichiarazioni. “Vogliamo essere ricevuti dal premier Renzi e dal ministro Madia - ha esordito Marco Moroni, segretario generale del Sapaf – perché il Corpo forestale dello Stato non può essere militarizzato, accorpato e soppresso senza colpo ferire. Se non sarà possibile incontrare il presidente del Consiglio a Roma, andremo a Pontassieve. Siamo molto determinati e soprattutto, a nome di tutti i 7.000 forestali, non abbiamo nulla da perdere. In queste ore – spiega Moroni – si stanno svolgendo in tutta Italia affollate assemblee sindacali dove gli appartenenti al Corpo forestale partecipano con grande passione per capire che cosa ne sarà del proprio futuro. Siamo anche reduci da una due giorni di volantinaggio a Expo, assieme a Ugl - Cfs, Fns - Cisl, Cgil - Fp, Uil - Pa e Dirfor, dove abbiamo trovato la solidarietà di migliaia e migliaia di cittadini. Domani saremo in piazza Montecitorio come Sapaf per aderire alla manifestazione per il contratto di lavoro. Una cosa dev’essere chiara: il 98 per cento dei forestali, secondo il nostro sondaggio interno, ha ribadito il NO ALLA MILITARIZZAZIONE”.
Organizzata dalle OO.SS. del Corpo forestale dello Stato (Sapaf, UGL Corpo Forestale dello Stato, FNS CISL, CGIL, UILPA-DIRFOR).
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