Onorevole, qual è il motivo della protesta?
Il 31 marzo alle 9,30 sarò di fronte palazzo Madama e alle 14,30 in piazza Montecitorio al fianco dei forestali che protestano contro l’assurda proposta di scoglierli per accorparli in altri corpi di polizia. Una scelta insensata e pericolosa. Economisti autorevoli hanno dimostrato che comporterebbe un aggravio di spesa e tutti siamo convinti che indebolirebbe la già inadeguata azione ci contrasto ad eco e agroreati proprio mentre, dopo decenni, si cerca di approvare finalmente, seppure con qualche ombra, una normativa contro gli Ecoreati.
Già nel 2001 ci fu il rischio smembramento del Corpo Forestale
Nel 2001 l’allora ministro della funzione pubblica aveva già firmato il decreto di smembramento del corpo forestale tra le regioni in base ad un’assurda legge delega. Eravamo nelle fase dell’ubriacatura federalista. Come ministro dell’Agricoltura riuscii a bloccare quella follia dopo un lungo scontro. Oggi ci risiamo, una legge delega proposta della funzione pubblica che, in nome di un ideologia “taglista” e di un presunto risparmio di spesa che invece non esiste, chiede la delegare sciogliere il CfS in altri corpi che giustamente hanno altre emergenze e priorità (lotta al terrorismo e a varie criminalità ) e non potrebbero certo investire sui temi agroambientali.
Anche i Verdi scendono in campo per sollecitare l'esecutivo a rivedere il progetto di accorpamento con la Polizia. Domani presidio di protesta a Roma.
Roma, 30 marzo 2015 - "La soppressione del Corpo Forestale dello Stato sarebbe un regalo alle ecomafie e alle agromafie che stanno distruggendo il Paese". Lo dichiarano i coportavoce dei Verdi Luana Zanella e Angelo Bonelli, che aggiungono: "Il Corpo Forestale dello Stato è la forza di polizia che maggiormente si occupa di ambiente e che ha raggiunto livelli di professionalità e specializzazione altissimi, come ha dimostrato l'impegno nella Terra dei Fuochi: disperdere questo patrimonio di competenze tecniche e investigative sarebbe un errore drammatico e imperdonabile anche in considerazione del fatto che i crimini contro l'ambiente rappresentano un'importantissima fonte di lucro per le organizzazioni criminali". Il Corpo Forestale dello Stato, inoltre, "è impegnato nella difesa della biodiversità e nella protezione delle aree protette: cancellare la specificità e la vocazione ambientale di questa forza di polizia si tradurrebbe nell'abbandono dei territori più preziosi e necessari di tutela dell'Italia, ossia i Parchi nazionali - concludono Zanella e Bonelli - Rivolgiamo quindi un appello al governo e al Parlamento affinché si cambi strada rispetto a una scelta che aprirebbe un'autostrada agli ecocriminali: invece di tagliare i corpi di polizia, ossia sulla sicurezza dei cittadini e dell'ambiente si taglino le grandi opere inutili che sono, come è ormai acclarato fonte di corruzione e spreco di denaro pubblico". Domani, martedì 31 marzo, i maggiori sindacati di categoria hanno fissato un appuntamento di protesta a Roma per sensibilizzare l'opinione pubblica sullo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato. Il sit si svolgerà la mattina a piazza delle 5 lune e il pomeriggio davanti a Montecitorio. (fonte www.quotidiano.net)
L'AQUILA - "Questa regione non può perdere il suo Corpo più importante" - L'Abruzzo si mobilita contro la scomparsa della Forestale, prevista dopo il parere positivo della commissione Affari costituzionali del Senato sulla riorganizzazione del Corpo e sul suo assorbimento nelle altre forze di polizia. "Si tratta di una risorsa essenziale per una regione di parchi e riserve, soprattutto contro chi ne abusa. Questo riordino rappresenta una perdita di sovranità e peculiarità specifiche che ha solo il Corpo Forestale", afferma ad AbruzzoWeb il consigliere regionale di Forza Italia Emilio Iampieri che ha presentato insieme al collega forzista Mauro Febbo una risoluzione a difesa delle funzioni del Corpo, che sarà discussa in occasione del Consiglio regionale del 7 aprile. Febbo annuncia una levata di scudi nazionale, che coinvolgerà anche l'Abruzzo. "Ho parlato con alcuni colleghi delle Marche e dell'Umbria - prosegue - Tutti condividono le nostre stesse posizioni.
Scontro tra il sindacato e il ministro Madia - Cancelliamo la Forestale perché è il corpo di polizia "più piccolo". Questo è il "criterio razionale" invocato ieri nell'aula del Senato dal ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia per giustificare la decisione. "Imbarazzante", commenta Danilo Scipio, segretario nazioale dell'Ugl Corpo forestale dello Stato. "Nelle forze di polizia – ha spiegato il ministro - vogliamo superare le duplicazioni e pensiamo che in quest'ottica di razionalizzazione, quindi anche delle catene di comando, cinque corpi di polizia siano troppi. Per questo motivo abbiamo previsto di assorbirne uno scegliendo in base ad un criterio razionale; ovvero scegliendo quello che proprio da un punto di vista numerico è il più piccolo e lo è di gran lunga rispetto agli altri quattro giacché rappresenta un quinto della Polizia penitenziaria, che è il quarto. Tengo a sottolineare, in ogni caso, che si tratta di un assorbimento teso a razionalizzare la sola catena di comando e non le funzioni fondamentali di tutela della natura, del territorio che oggi il Corpo forestale svolge". L'ex ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, intervistata su Radio 24, si dichiara d'accordo e suggerisce l'accorpamento con i Carabinieri: "La forestale io la vedo molto bene legata sul territorio con i carabinieri che sono molto presenti in periferia, e hanno poi col Nas delle funzioni molto simili e ci potrebbe essere una potenzialità". Durissime le critiche del sindacato al governo: "Da quando è stato presentato il disegno di legge sulla riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche - spiega Scipio- sono state cambiate ripetutamente le motivazioni che sarebbero alla base di tale accorpamento: prima era per tagliare i costi, poi l'esigenza di evitare duplicazioni, infine apprendiamo ora perché è il più piccolo"-
La posizione della federazione nelle parole del presidente Giampiero Sammuri - "Sta per essere convertito in legge il decreto sullo scioglimento del Corpo forestale dello Stato, di cui si parla da quasi un anno. Federparchi – Europarc Italia, lunedì 31 marzo (dalle 14,30 alle 19), sarà al fianco di coloro (sindacati, unione piloti forestali e associazioni ambientaliste) che manifesteranno davanti a Montecitorio, a Roma, il dissenso nei confronti del Governo. Ma andiamo per ordine. Il ddl sulla riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, licenziato dal consiglio dei ministri nel luglio scorso, e non più modificato, prevede l’assorbimento delle funzioni di polizia del Corpo Forestale dello Stato in quelle delle altre forze di polizia e delle amministrazioni locali. Ora si può comprendere la necessità di razionalizzare, risparmiare, accorpare, laddove effettivamente risultino evidenti storture, sovrapposizioni e sprechi. Faccio un esempio. Chiamato a gestire, per la Protezione civile, l’emergenza rifiuti connessa al disastro della Costa Concordia, ho scoperto l’esistenza di 5-6 gruppi subacquei riconducibili alle forze dell’ordine: quello dei carabinieri, della polizia di Stato, dei vigili del fuoco, della Guardia di Finanza, della Marina e altri ancora.
(askanews) - Roma, 27 mar 2014 - "Le spiegazioni fornite in aula dal ministro Madia durante il question time al Senato servono ancora una volta a capire la misura della competenza di chi ci governa: accorpiamo il Corpo Forestale dello Stato perché è il piú piccolo". Lo dichiara Danilo Scipio, segretario nazionale dell'UGL Corpo Forestale dello Stato. "Da quando è stato presentato il disegno di legge sulla riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche - spiega - sono state cambiate ripetutamente le motivazioni che sarebbero alla base di tale accorpamento: prima era per tagliare i costi, poi l'esigenza di evitare duplicazioni, infine apprendiamo ora perché è il piú piccolo". "Il ministro Madia - prosegue Scipio - dimentica evidentemente che gli uomini del Corpo Forestale delle Regioni Sicilia e Sardegna superano di poco le 1000 unitá, sono i piú numerosi tra le Forestali regionali e risultano essere appena 1/38 della Polizia penitenziaria, per usare lo stesso termine di paragone dell'intraprendente ministro". "É evidente che la Madia stia onorando al meglio solo la prima parte della denominazione del suo dicastero: la semplificazione. Si toglie di mezzo il piú piccolo perché non si vuole affrontare seriamente la questione della riorganizzazione, della sovrapposizione di competenze, degli sprechi che gravano sulle spalle e sulle tasche dei contribuenti, creando enormi danni alla sicurezza dell'ambiente per i soli cittadini delle regioni a statuto ordinario", conclude il sindacalista.
La macchina organizzativa è all’opera da giorni. L’associazione ambientalista Fare Verde è mobilitata a difesa del Corpo Forestale dello Stato con una serie di manifestazioni che si terranno nella Capitale: la prima in agenda è per martedì 31 marzo dalle 9 in Piazza delle Cinque Lune e dalle 14,30 davanti a Montecitorio.
Fare Verde con il Corpo Forestale
La mobilitazione, promossa dalle organizzazioni sindacali Ugl, Snf, Cisl, Cgil, Uil-Difor, oltre all’Unione Piloti Forestale, punta l’indice contro la «scellerata» decisione del governo Renzi di accorpare il Corpo Forestale dello Stato alla Polizia di Stato. «Oltre a essere un progetto assurdo – spiega in una nota il presidente nazionale di Fare Verde, Francesco Greco – è un disegno fumoso che avvantaggia solo le lobby degli Ogm e i tanti speculatori fieramente contrastati dal Cfs in 192 anni di storia». Fare Verde sarà in piazza al fianco degli “amici” del Corpo Forestale dello Stato, con i quali ha realizzato molti Campi di tutela ambientale per contrastare gli scempi del territorio a tutela della salute dei cittadini. Un governo serio – conclude Greco – rafforzerebbe il Cfs, anche con l’assorbimento di personale proveniente da altre pubbliche amministrazioni, come le Polizie provinciali».
Il sindaco di Camaiore (Lucca), Alessandro Del Dotto, in qualità di presidente dell’Unione dei Comuni della Versilia, ha scritto una lettera al ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, a sostegno del Corpo Forestale dello Stato che, nell’ambito della riforma della pubblica amministrazione, potrebbe essere assorbito nelle altre forze di polizia. “Voglio sottolineare l’importanza che il Corpo Forestale dello Stato ha in territori come il nostro – scrive il sindaco di Camaiore -, evidenziando la fattiva collaborazione che non ci è mancata anche in questi giorni di emergenza. La Forestale, grazie alla conoscenza del territorio collinare e montano, ha portato un grande contributo alla popolazione colpita”. Del Dotto ne ha scritto anche facendo riferimento anche all’ultima ondata di maltempo che ha investito la Versilia con una tempesta di vento che ha causato gravi danni.
“Il 31 marzo l’UGL parteciperà ai sit presso il Senato è la Camera per gridare a gran voce NO alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato”. Lo rende noto Danilo Scipio, responsabile del Coordinamento Sicurezza UGL, organismo che comprende le federazioni della Polizia di Stato, del Corpo Forestale dello Stato, della Polizia Penitenziaria e dei Vigili del Fuoco. “Il Coordinamento Sicurezza UGL, così come il cartello unitario dei sindacati e delle rappresentanze militari, aveva manifestato la piena disponibilità direttamente al premier Matteo Renzi a trattare sulla riorganizzazione dell’intero sistema sicurezza. Oggi dobbiamo prendere atto che non c’è alcuna disponibilità al confronto e che le logiche mediatiche stanno prendendo il sopravvento rispetto alla razionalità ed alla efficienza”. “Il Corpo Forestale dello Stato, che autofinanzia la propria attività con i proventi delle sanzioni amministrative, sembra destinato ad essere accorpato, mentre resteranno i 5 Corpi Forestali delle regioni autonome, che complessivamente dispongono di 1/3 dell’organico rispetto a quello dello Stato, pur costando di più”. “Auspico – conclude il sindacalista – che il Parlamento si riappropri pienamente del potere legislativo ed ogni singolo Senatore e Deputato sia libero di agire scevro da condizionamenti governativi per stabilire quale debba essere il futuro ambientale del nostro Paese”.
Pubblichiamo in allegato il volantino che verrà distribuito ai Cittadini e ai media in occasione dei presidi organizzati dalle OO.SS. del C.F.S. per il prossimo 31 marzo davanti Camera e Senato. LEGGI TUTTO ...
Via libera a bracconieri e inquinatori, trafficanti di specie esotiche o ecomafiosi. Sarà questa la tragica conseguenza dell’eventuale approvazione del disegno di legge del ministro della Pubblica amministrazione e semplificazione Marianna Madia che prevede, all’interno della riforma della Pubblica amministrazione, l’accorpamento del Corpo forestale dello Stato alla Polizia, un progetto che non porterà risparmi alle casse dello Stato e che invece indebolirà il Cfs favorendo solo chi fa affare a danno dell’ambiente e dei cittadini. Per cercare di contrastare questo assurdo progetto la Lipu-BirdLife Italia scende in piazza a fianco delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del Corpo Forestale e dell'Unione piloti forestale martedi 31 marzo a Roma, dalle 9 alle 13 in Piazza delle 5 lune, e dalle 14.30 alle 19 davanti Montecitorio, proprio nel giorno di avvio della discussione del disegno di legge alla Camera. “L’accorpamento della Forestale ad altre forze di polizia, in primis la Polizia di Stato annunciato dal premier e dal ministro Madia ci preoccupa non poco – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu-BirdLife Italia – perché pensiamo sia una pessima risposta alla lotta all'ecomafia, alla Terra dei Fuochi, ai trafficanti di animali selvatici, ai contrabbandieri di animali esotici, agli inquinatori dell'ambiente e a coloro che frodano il Made in Italy e i prodotti agroalimentari. “La Lipu, pur schierandosi a favore di una riforma complessiva di tutte le forze di polizia – prosegue il presidente Lipu - non può essere d’accordo con la decisione di operare una riforma così parziale, che definirei piuttosto un maquillage senza senso, che consisterà nel trasferire 8mila agenti del Cfs dal ministero delle Politiche agricole a quello dell'Interno, di fatto sopprimendo l'unica forza di polizia ambientale operante nel Paese”. “Un provvedimento – prosegue Mamone Capria – che non porterà risparmi ma solo problemi al Paese e un’esplosione di illeciti ambientali. Chiediamo al premier Renzi di fermare tutto ciò e di pensare ad una riforma più coerente e che veda l'accorpamento di tutte le Forze di Polizia in un’unica Polizia nazionale. Altrimenti – conclude il presidente Lipu - è meglio fermare tutto e prendere tempo, anziché distruggere la preziosa opera di chi, come il Corpo forestale, fa un lavoro enorme nei punti caldi del Paese per tutelare la biodiversità e la nostra qualità di vita”.
Dopo 192 anni di onorato servizio a tutele dell’ambiente, i cittadini italiani sembrano davvero molto affezionati al Corpo Forestale dello Stato. E più che alla sua storia, in questi giorni sono interessati al futuro del Corpo: nel disegno di legge “Riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche“, come noto, è infatti previsto lo scioglimento della Forestale e il passaggio dei suoi compiti a Carabinieri, Finanza o Polizia: i dubbi al momento sono tanti, e le modalità tutte da dettagliare. L’obiettivo dei firmatari della petizione diretta al presidente Matteo Renzi interviene però alla radice, chiedendo che «non venga cancellata la storia bicentenaria di un glorioso Corpo di Polizia che svolge un servizio importante per la tutela dell’ambiente e per il benessere degli animali». Su Change.org la campagna – denominata #SalviamolaForestale – viaggia spedita, e ha già superato le 50mila firme, oltre ad aver incassato autorevoli sostegni nel mondo delle associazioni ambientaliste e dei sindacati. Insieme alla richiesta si accompagna anche al proposta, ossia quella di «accorpare le Polizie Provinciali ed i Corpi Forestali delle Regioni e Province a Statuto Speciale (che attualmente sono alle dipendenze dei rispettivi Enti locali) all’interno del Corpo Forestale dello Stato (che attualmente è sotto organico con 7615 unità). Si otterrebbe così un unico Corpo Forestale presente in tutta la nazione e finalmente con un organico idoneo a svolgere i propri compiti istituzionali». Una proposta costruttiva che si affianca a quelle già messe in campo da ambientalisti, Cgil e altri soggetti, di cui abbiamo dato conto sulle nostre pagine. Quel che manca adesso non sono certo le idee, ma la volontà di perseguirle per salvare la Forestale; la decisione finale, però, ancora non è stata presa.
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