ROMA (AGG) - “E’ curioso che anziché aggredire il tema della razionalizzazione delle forze di polizia a competenza generale si comprometta la buona funzionalità del Corpo Forestale dello Stato. Corpo di cui in un Paese come il nostro andrebbe valorizzata la specificità e la competenza visto che si occupa di settori strategici come la tutela del patrimonio naturalistico, del settore agroalimentare, della lotta ai reati ambientali e alle ecomafie”. Lo afferma il deputato di Sel della commissione Affari Costituzionali commentando l’audizione del capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone. “Per il rottamatore Renzi - prosegue l’esponete di Sel - l’importante non è il ruolo che svolge il Corpo Forestale ma solo l`ennesima occasione di propaganda che però è anche un’occasione persa per il Paese. Non si fa ciò che servirebbe e si penalizza un corpo strategico che se non ci fosse andrebbe istituito. Proprio un bel capolavoro”.
Oggi pomeriggio - Martedì 12 Maggio - è stato calendarizzato, in sede referente, presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati l'inizio della discussione del famigerato Disegno di Legge - approvato al Senato - inerente "deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche". Vi terremo informati........
Nella giornata di apertura delle riserve naturali dello Stato affidate alla cura del CFS.
Roma, 10 maggio 2015 - "Saluto il Corpo forestale dello Stato, che organizza la Festa Nazionale delle Riserve Naturali per la riscoperta e il rispetto delle bellezze del Creato". Lo ho detto oggi Papa Francesco all’Angelus, in una piazza San Pietro gremita di fedeli. Erano presenti il Capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone, il Direttore delle Scuole del Corpo forestale dello Stato, Umberto d’Autilia e Alessandro Bottacci, responsabile dell’Ufficio per la Biodiversità, oltre a una folta rappresentanza di allievi Vice Ispettori proveniente dalla Scuola di Cittaducale. Dopo il Regina Coeli, nel ringraziare i gruppi presenti in piazza provenienti da tutto il mondo, il Santo Padre ha voluto sottolineare il contributo del Corpo forestale dello Stato alla riscoperta e al rispetto delle bellezze del Creato. Proprio oggi, migliaia di visitatori stanno affollando le 130 Riserve Naturali dello Stato gestite dalla Forestale in tutta Italia in occasione di “RiservAmica”, una manifestazione che vuole esaltare il ruolo primario che la Natura, le foreste e la biodiversità svolgono per fornire energia per la vita. Tutti i visitatori sono per un giorno "Chef della Natura" scoprendo che in natura tutto è regolato da cicli biologici e nel bosco la spesa si fa a km zero. Biodiversità, storia, cultura e tradizioni si incontrano con la solidarietà, infatti nel progetto sono coinvolti attivamente i ragazzi con sindrome di Down, grazie alla collaborazione con le associazioni Coordown e AIPD. Nel pomeriggio in tutte le Riserve si ascolteranno all’unisono i suoni e la musica della natura. Piccole e grandi orchestre suoneranno dall'Aspromonte alla "Terra dei Fuochi", da Assisi alle foreste di Tarvisio, in un unico Grande Concerto dedicato alla natura e a Madre Terra. (fonte quotidiano.net)
(AGENPARL) – Roma, 30 apr – Ciascuno è libero di esprimere il proprio pensiero e quindi anche il giudizio personale sull’operato di Tizio o di Caio, assumendosene ovviamente le responsabilità. Quella che è stata appena partorita dal Senato è una legge delega dai contorni indefiniti, che lascia margini di discrezionalità ampi – troppo !!! – ad un governo che ha ripetutamente dimostrato di non amare il confronto e di saper calpestare con noncuranza molte forme di democrazia, in un settore di vitale importanza per il Paese, come quello della sicurezza. Per l’UGL il bicchiere è appena umido, nemmeno mezzo vuoto, qualcuno sta iniziando i festeggiamenti – nonostante i punti oscuri e pericolosi siano ancora troppi – perchè sarebbe passata la loro linea (che ancora non si capisce quale sia visto che una volta dicono che sono contrari all’accorpamento ed ora ne fanno quasi un vanto), qualcun altro, invece, si è forse già ubriacato. Il povero Fracchia la odiava quella poltrona, così impegnativa e pericolante, ed era remissivo e servile solo a causa del carattere. Da noi è tutta un’altra storia…..
Questa mattina l'aula del Senato ha approvato, in tempi record, il famigerato DDL 1577. Il testo ora passerà all'esame della Camera dei Deputati. Di seguito un resoconto delle dichiarazioni di voto.
BICCHIERE MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO ?
Nella seduta dell’Assemblea del Senato, n. 437 del 28/04/2015, è stato approvato un solo emendamento (Em. 7.327) all’art. 7 del DDL 1577, che riguarda la soppressione del Corpo Forestale dello Stato. L’emendamento è firmato dai senatori BISINELLA, BELLOT, MUNERATO, VACCARI, CALEO, MARCUCCI, ROSSI Luciano, SPILABOTTE e RUTA.
(AGENPARL) – Roma, 29 apr – “L’emendamento approvato ieri dall’aula del Senato sul riordino delle funzioni di polizia previsto nel DDL Madia, rappresenta un palliativo del tutto insufficiente rispetto all’opportunità che il Governo sta perdendo di razionalizzare l’intero settore sicurezza al fine di evitare sprechi e sovrapposizioni di competenze”. Così in una nota il Segretario Nazionale UGL – CFS Danilo Scipio. “Il fatto che per il Corpo Forestale dello Stato sia stato previsto l’accorpamento in un’altra forza di polizia anziché in una pluralità di amministrazioni rappresenta un dettaglio che non mette il Paese al riparo da rischio di vedere depotenziata l’azione di contrasto ai crimini ambientali – chiarisce il sindacalista – perché saranno i Vertici di quella amministrazione, in futuro, a delineare scelte strategiche ed obiettivi”. “Un piccolo passo in avanti è invece rappresentato dal mantenimento dell’unitarietà delle funzioni attribuite – prosegue il sindacalista – soprattutto se in fase di riordino complessivo non si registrerà una diminuzione di quelle attualmente esercitate dal Corpo Forestale dello Stato per conferirle ad altri Enti”. “L’enorme e trasversale consenso ottenuto dal Corpo – conclude Scipio – deve spingere il Governo a fare ulteriori e maggiori riflessioni rispetto a quelle che si sono registrate in questi ultimi giorni e che hanno portato il Ministro Madia ad accettare questi piccoli ma indicativi compromessi, rispetto all’intero progetto di riorganizzazione dei Corpi armati dello Stato. Registriamo l’ulteriore imbarazzante assenza a Palazzo Madama del Ministro Martina, ormai assorbito completamente dall’Expo, nei confronti del quale, con il partecipato sit-in di ieri sotto via XX settembre, l’UGL ha chiesto le dimissioni”.
“Centinaia di Forestali, insieme all’associazione LAV, l’ex Ministro delle Politiche agricole Pecoraro Scanio e semplici cittadini, hanno partecipato ieri al sit-in organizzato dall’UGL in via XX settembre per chiedere le dimissioni del Ministro Martina”. Così in una nota il Segretario nazionale dell’UGL Corpo Forestale dello Stato Danilo Scipio. “Ai danni cagionati al Corpo Forestale dello Stato dall’assoluto e totale disinteresse del Ministro Martina, simbolicamente raffigurato da un fantasma, durante tutto l’iter parlamentare del DDL Madia – spiega il sindacalista – si sta aggiungendo la beffa della svendita dei posti del concorso pubblico da agente per far transitare personale delle polizie provinciali, tra l’altro in numero decisamente inferiore”. “Anziché 393 giovani a cui dare un futuro certo e una risposta concreta alla domanda di nuova occupazione – prosegue Scipio – il Ministro Martina, in accordo con la Funzione Pubblica e grazie anche alla colpevole compiacenza dei Vertici del Corpo, sta proponendo di far transitare nel CFS circa 300 appartenenti alle polizie provinciali. In sostanza si vorrebbe far confluire nelle fila del Corpo 300 anziani anziché 393 giovani: meno persone e più vecchie!” “L’ingresso dell’intero organico delle polizie provinciali potrebbe rappresentare un’importante occasione per rafforzare il Corpo Forestale dello Stato – chiarisce il Segretario – Far confluire nel CFS solo uno sparuto gruppo, che l’esecutivo non riesce a ricollocare a causa di scelte politiche miopi delle quali non hanno saputo valutare appieno gli effetti, serve solo a tamponare momentaneamente gli ulteriori danni del Governo Renzi”. “Il perdurare delle attuali carenze di organico, pari a quasi 900 unità nel ruolo agenti, rischia di compromettere l’importante azione di prevenzione e contrasto ai crimini ambientali svolta dal Corpo Forestale dello Stato – conclude Scipio – L’Italia ha bisogno del Corpo Forestale dello Stato, ha bisogno di una forza di polizia ambientale ed agroalimentare rafforzata e potenziata e non di politici che giocano con il futuro delle nostre risorse ambientali e naturalistiche”. (fonte romareport)
ROMA (AGG) - "Il governo ha perso l`occasione di costituire una vera e propria polizia ambientale, necessaria a questo Paese bistrattato, non solo da privati, singoli cittadini o imprese, ma anche per l`omessa operazione di vigilanza e controllo da parte di molti enti e anche di amministratori locali. Rimarranno intatti i Corpi forestali regionali. Continueremo a non sapere che cosa fanno gli agenti del Corpo forestale della Sicilia. Continueranno imperterriti a esistere e a percepire compenso le migliaia di forestali. Continueranno per mesi a non sapere qual è il loro futuro gli agenti delle polizie provinciali, e stiamo parlando di quasi 3.000 persone". Lo ha detto in aula Paolo Arrigoni, capogruppo per la Lega Nord in commissione ambiente annunciando il voto contrario del Carroccio all`emendamento sul corpo forestale. "Molte funzioni ad oggi attribuite al Corpo forestale dello Stato verranno a esso tolte. Con questa delega in bianco data al Governo – aggiunge - verrà meno la tutela dell`ambiente. Verrà meno la prevenzione contro il dissesto idrogeologico. Il contrasto agli ecoreati, il contrasto alle frodi agroalimentari, il contrasto al maltrattamento degli animali e al bracconaggio. E mi dispiace che gli appelli, non delle varie associazioni ambientaliste, che immagino siano parte in causa, ma appelli di personalità come il procuratore nazionale antimafia, che ogni giorno, 24 ore al giorno, con i suoi collaboratori è in prima linea per contrastare gli ecoreati, siano passati inosservati da questo Governo e, in particolare - conclude Arrigoni - dal ministro Madia".
GEAPRESS – E’ stato approvato oggi l’articolo 7 del DDL governativo “Madia” sulla Pubblica Amministrazione. A darne comunicazione è l’AIPP (Associazione Italiana Agenti e Ufficiali di Polizia Provinciale). che informa come lo stesso articolo 7 contempla, fra l’altro, la delega all’Esecutivo per la razionalizzazione delle forze di polizia da attuarsi, con Decreto Legislativo, nei 12 mesi successivi all’approvazione finale. Dunque, comunque andrà, si aprirà una successiva fase decisionale questa volta ancor di più nelle mani del Governo. Oggi, ad essere confermato, è l’assorbimento del Corpo Forestale in altra forza di polizia statale, ma anche il “riordino dei corpi di polizia provinciale, in linea con la definizione dell’assetto delle funzioni di cui alla legge 7 aprile 2014, n. 56, escludendo in ogni caso la confluenza presso le forze di polizia”. Che fine farà dunque la Polizia Provinciale? L’AIPP sottolinea a questo proposito come la legge “Delrio” 56/2014, ha mantenuto tra le funzioni fondamentali di province e città metropolitane la tutela dell’ambiente e la regolazione della circolazione stradale, ma non ha specificato il destino del personale addetto a funzioni di vigilanza e polizia locale nelle materie di competenza degli enti intermedi (ovvero quelli che dovranno ereditare i compiti della province) e nelle materie tradizionalmente sinora delegate dalle Regioni (quali i controlli in ambito ittico-venatorio). Per questo l’Associazione Italiana Agenti ed Ufficiali di Polizia Provinciale auspica che la decisione (in prima lettura) del Senato venga tradotta in scelte governative tali da garantire la prosecuzione senza ulteriori margini di incertezza degli attuali compiti di presidio del territorio, tutela del patrimonio naturale ed ambientale oggi espletati dai circa 2700 operatori di polizia locale operanti nelle Province e Città Metropolitane italiane.
(AGENPARL) – Roma, 28 apr – “Centinaia di Forestali, insieme all’associazione LAV, l’ex Ministro delle politiche agricole Pecoraro Scanio e semplici cittadini, hanno partecipato oggi al sit in organizzato dall’UGL in Via XX settembre per chiedere le dimissioni del Ministro Martina”. Così in una nota il Segretario nazionale dell’UGL Corpo Forestale dello Stato Danilo Scipio. “Ai danni cagionati al Corpo Forestale dello Stato dall’assoluto e totale disinteresse del Ministro Martina, simbolicamente raffigurato da un fantasma, durante tutto l’iter parlamentare del DDL Madia – spiega il sindacalista – si sta aggiungendo la beffa della svendita dei posti del concorso pubblico da agente per far transitare personale delle polizie provinciali, tra l’altro in numero decisamente inferiore”. “Anziché 393 giovani a cui dare un futuro certo ed una risposta concreta alla domanda di nuova occupazione – prosegue Scipio – il Ministro Martina, in accordo con la Funzione Pubblica e grazie anche alla colpevole compiacenza dei Vertici del Corpo, sta proponendo di far transitare nel CFS circa 300 appartenenti alle polizie provinciali. In sostanza si vorrebbe far confluire nelle fila del Corpo 300 anziani anziché 393 giovani: di meno e più vecchi!” “L’ingresso dell’Intero organico delle polizie provinciali potrebbe rappresentare un’importante occasione per rafforzare il Corpo Forestale dello Stato – chiarisce il Segretario – far confluire nel CFS solo uno sparuto gruppo, che l’esecutivo non riesce a ricollocare a causa di scelte politiche miopi delle quali non hanno saputo valutare appieno gli effetti, serve solo a tamponare momentaneamente gli ulteriori danni del Governo Renzi”. “Il perdurare delle attuali carenze di organico, pari a quasi 900 unità nel ruolo agenti, rischiano di compromettere l’importante azione di prevenzione e contrasto ai crimini ambientali svolta dal Corpo Forestale dello Stato – conclude Scipio – L’Italia ha bisogno del Corpo Forestale dello Stato; ha bisogno di una forza di polizia ambientale ed agroalimentare rafforzata e potenziata e non di politici che giocano con il futuro delle nostre risorse ambientali e naturalistiche”.
(AGENPARL) – Roma, 27 apr – “Domani dalle 9:30 alle 13:30 l’ UGL Corpo Forestale dello Stato effettuerà un sit in davanti l’ingresso del ministero delle politiche agricole in via XX settembre per protestare contro il menefreghismo del Ministro Martina, che non ha speso una sola parola per provare ad evitare l’inutile accorpamento del CFS ad altra forza di polizia, disertando addirittura l’Aula del Senato”. E’ quanto si legge in una nota del Segretario Nazionale dell’UGL- CFS Danilo Scipio.”Siamo stufi di ministri che usano la poltrona di via XX Settembre per accrescere le proprie quotazioni in vista delle candidature regionali e che sono disposti a ritirare un bando di concorso già avviato, violentando le aspettative di migliaia di candidati, pur di togliere le castagne dal fuoco, in maniera vergognosa, a chi non ha saputo gestire la questione delle polizie provinciali”.”Invito il Ministro Martina a farsi un esame di coscienza – conclude il sindacalista – perché se saprà farlo in maniera obbiettiva giungerà alla stessa conclusione a cui è giunta l’UGL: deve dimettersi”.
“Domani, martedì 28 aprile, dalle 9.30 alle 13.30, l’UGL Corpo Forestale dello Stato effettuerà un sit-in a Roma, davanti all’ingresso del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali in via XX settembre per protestare contro il menefreghismo del Ministro Martina, che non ha speso una sola parola per provare ad evitare l’inutile accorpamento del CFS ad altra forza di polizia, disertando addirittura l’Aula del Senato”. Si legge in una nota del Segretario Nazionale dell’UGL – CFS Danilo Scipio. “Siamo stufi dei ministri che usano la poltrona di via XX Settembre per accrescere le proprie quotazioni in vista delle candidature regionali e che sono disposti a ritirare un bando di concorso già avviato, violentando le aspettative di migliaia di candidati, pur di togliere le castagne dal fuoco, in maniera vergognosa, a chi non ha saputo gestire la questione delle polizie provinciali”. “Invito il Ministro Martina a farsi un esame di coscienza – conclude il sindacalista – perché se saprà farlo in maniera obiettiva giungerà alla stessa conclusione a cui è giunta l’UGL: deve dimettersi”. (fonte www.romareport.it)
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