Oggi pomeriggio è ripreso l'esame del DDL 1577 in Aula al Senato. Di seguito troverete gli stralci degli interventi inerenti il CFS. La seduta si è aggiornata a domani Giovedì 16 Aprile alle ore 9.30.
Di seguito alcuni emendamenti presentati al DDL 1577, da domani in discussione al Senato.
Allarme del Capo della Superprocura antimafia Roberti sul riordino delle forze di polizia «Ha compiti specializzati e conosce il territorio, è un'arma preziosa contro gli ecoreati».
Preoccupazione «Non ho letto il disegno di legge e non faccio processi alle intenzioni, ma sono preoccupato».
ROMA «C'è una grande preoccupazione che con lo scioglimento possa disperdersi il grande patrimonio di competenza ed esperienza maturate negli anni». Tra i contrari, «anzi contrarissimi», alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato, c'è anche Franco Roberti, il superprocuratore antimafia. Roberti lo aveva detto in tempi non sospetti, nello scorso novembre, di fronte alla commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Aveva avvertito che «sarebbe come togliere all'autorità giudiziaria l'unico organismo in materia ambientale che disponga del know-how e anche dei mezzi per poter smascherare i crimini ambientali». E, pur sottolineando di non voler entrare nel processo normativo, lo conferma ora. Alla vigilia dell'arrivo in aula, mercoledì al Senato, della legge delega di riordino delle forze di polizia: quella che, sull'altare della spending review, sacrifica la Forestale (ma non tocca le sei polizie ambientali delle regioni a statuto speciale e le novanta polizie provinciali). Procuratore, il Corpo Forestale va smantellato? «No. Non entro nel merito del provvedimento in discussione, che peraltro non conosco. Ma secondo me va potenziato». Perché? «Perché lavora molto bene per i compiti che gli sono propri. Per tutta la materia dei crimini ambientali. È un corpo di assoluta eccellenza, come i carabinieri del Noe». A difesa del Corpo Forestale si sono levate molte voci dell'antimafia, da Libera a Roberto Saviano. Quale contributo specifico dà alla lotta alla criminalità organizzata? «Le sue competenze specialistiche, unite alla conoscenza capillare del territorio, sono preziose. Pensiamo solo ai rifiuti: il business delle organizzazioni criminali non è solo il traffico internazionale di rifiuti, ma anche lo smaltimento illegale, lo sversamento nei corsi d'acqua, le discariche non autorizzate». Si parla di interessi crescenti delle mafie su questo genere di crimini È così? «A livello empirico notiamo un aumento di tutti crimini ambientali. Le statistiche sono aleatorie perché questo tipo di reati purtroppo non aveva una normativa di contrasto adeguata, che speriamo venga approvata al più presto». C'è chi lancia l'allarme per le aree protette. «Se dovesse venire a mancare la presenza del Corpo Forestale i rischi sono evidenti per zone che sono scarsamente abitate e dove quindi c'è un minore controllo sociale». L'accorpamento ad altre polizie rischia di stemperare la capacità investigativa di questo corpo, come lei ha evidenziato in commissione? «Non conosco il testo del ddl e non voglio fare il processo alle intenzioni. Ma confermo quello che ho detto in commissione. Ci sono intrecci e connessioni in questi reati che possono essere sviluppati in un unico contesto investigativo e preferibilmente con un corpo di polizia altamente specializzato. Non voglio interferire. Ma i livelli di specializzazione vanno salvaguardati. Spero che non si agisca solo all'insegna della spending review». (fonte Corriere della Sera)
A parole sono dalla parte dell'ambiente, ma sui tagli di Renzi tutti zitti! La battaglia per la difesa del Corpo Forestale dello Stato non è né di destra né di sinistra. E' la lotta per mantenere un'istituzione che fa tanto per l'ambiente e gli animali, per il territorio e la cura del patrimonio boschivo, per il Made in Italy, per preservare l'agroalimentare italiano. Eppure, chissà perché, trattandosi di questioni ambientali, una parte del centrodestra pensa che sia un tema monopolio della sinistra, la quale, a sua volta, si è fatta l'idea che molti dei forestali, se non la maggior parte, votino a destra e quindi non costituiscano un bacino elettorale degno di essere preservato. La verità è che gli 8mila forestali vogliono soltanto che qualcuno spieghi loro perché devono essere accorpati con la polizia, al Viminale; ridotti a un piccolo dipartimento o, peggio ancora, cancellati. Aboliti. Mandando in fumo, oltre ai boschi facile preda dei piromani, tutto il lavoro prezioso compiuto dalla Forestale negli anni, non ultimo la scoperta della Terra dei Fuochi e la lotta alle ecomafie. Il governo Renzi vuole asfaltare questo organismo di uomini e donne in divisa, impegnato nell'antibracconaggio e nel ricovero di specie in via di estinzione. Un taglio e via, fine della gloriosa storia della Forestale. Storia antica di agenti sempre pronti per gli altri, al servizio dell'ambiente e della natura, del patrimonio paesaggistico italiano. Niente a che vedere con gli operai idraulico-forestali di Sicilia e Calabria, assunti in passato per ragioni clientelari e diventati il simbolo di una casta di parassiti sulle spalle dello Stato e della collettività. Il Corpo Forestale dello Stato è altro, sia chiaro, e basta assistere a qualche loro attività per capire che questi agenti sono da rispettare e ringraziare. Tanti, infatti, stanno prendendo a cuore le sorti della Forestale. C'è stata una manifestazione di piazza e, ieri in Senato, una conferenza in cui molti esponenti politici hanno annunciato la volontà di ricorrere a un referendum per salvare il Corpo dalla scure di Renzi. Il Pd è in forte imbarazzo. Infatti, al di là di qualche agenzia scarna <sul ruolo da rivedere per la Forestale>, non c'erano i paladini dell'Ambiente, di solito sempre in prima linea per salvare i criceti nani o i piccioni di Fiumicino. Che cosa dicono le varie Monica Cirinnà, le Puppato, e gli altri colleghi maschi democratici di fronte allo smembramento del Corpo? Lasciano che la riforma Madia passi come un aratro sopra il lavoro degli agenti forestali? Siamo proprio al CrollaItalia... (www.liberoquotidiano.it)
ROMA (AGG) - Le foreste italiane hanno dato un forte contributo al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Convenzione di Kyoto riuscendo a compensare gran parte del debito, con 75,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica (CO2) equivalenti, ben oltre il 70% del totale mancante a onorare l’impegno. Se si considera che il valore attuale della tonnellata di CO2 si aggira tra i 5 e i 6 euro, stiamo parlando di quasi 500 milioni di euro risparmiati dal nostro Paese grazie alle foreste. Il dato risulta dal Rapporto ufficiale relativo all`Inventario Nazionale delle Emissioni pubblicato qualche giorno fa sul sito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (UNFCCC). Il Rapporto certifica le attività realizzate in ottemperanza agli impegni sottoscritti per la suddetta Convenzione ed al suo strumento operativo meglio conosciuto come Protocollo di Kyoto. Per far riconoscere ufficialmente questo valore, calcolato dall`ISPRA, responsabile nazionale del Rapporto sull’inventario nazionale - NIR, il Corpo forestale dello Stato ha dato il suo contributo assieme a Istat, Consiglio per la Ricerca in Agricoltura (CRA), Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Università, in collaborazione col Ministero dell`Ambiente.
Sono 8mila, come i vigili di Roma. Tutelano ambiente e agroalimentare. Altro che tagli, l’accorpamento con la Polizia può avere delle sorprese. «Fateci fare la differenza, vi serviremo bene». Comandante del Corpo Forestale dello Stato in Campania, da quindici anni in prima linea nella Terra dei Fuochi, il generale Sergio Costa lancia un appello ai parlamentari italiani. Tra pochi giorni a Palazzo Madama ripartirà l’esame della delega alla Pubblica amministrazione. Il provvedimento del governo che ipotizza l’assorbimento del Corpo all’interno di altre forze di polizia. È un progetto inutile, a sentire alcuni dei senatori di opposizione. «Persino pericoloso» conferma la presidente del gruppo Misto Loredana De Petris. In quasi due secoli di storia il Corpo Forestale ha sviluppato specifiche competenze ovunque riconosciute, che ora teme di veder disperse. Ma soprattutto, quella dell’esecutivo rischia di essere un’operazione inutile. Numeri alla mano, l’accorpamento dell’istituzione fondata nel 1822 da re Carlo Felice di Savoia rischia di non avere alcun effetto positivo per i conti pubblici (la spesa sostenuta per il funzionamento del Corpo è ampiamente compensata dalle sanzioni amministrative notificate). Anzi, nel breve periodo potrebbe persino rappresentare un’ulteriore spesa, che i diretti interessati hanno quantificato in almeno 25 milioni di euro. Realtà specifica, si diceva. Il Corpo Forestale dello Stato è quotidianamente impegnato nella lotta alle ecomafie e nella tutela del territorio. Schierato a difesa di ambiente e agroalimentare, due realtà non proprio trascurabili del nostro Paese. Ma non tutti conoscono le eccellenze dei suoi nuclei specializzati: dedicati agli incendi boschivi, al bracconaggio, ai reati in danno agli animali.
Parlamentari e associazioni ambientaliste e animaliste contro il progetto del governo. Il presidente della Lipu: "Una scelta inconcepibile e senza logica". Roma, 13 aprile 2015 - "Se il governo va fino in fondo valuteremo l'ipotesi di un referendum abrogativo. Siano i cittadini a decidere". Sono pronte a dare battaglia alla legge delega sulla riforma della Pubblica amministrazione (ddl Madia) che prevede l'accorpamento della Forestale ad un altro corpo di polizia, le associazioni ambientaliste, animaliste e anche del sociale, riunite oggi a Palazzo Madama e che hanno l'appoggio di alcuni senatori come Loredana De Petris e Francesco Campanella del Gruppo misto. Presenti a difendere la Forestale, Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu, Sergio Costa e Giuseppe Vadalà, comandanti rispettivamente per la Campania e Toscana del Corpo forestale dello Stato e Francesca Rocchi, vice presidente di Slow Food Italia. Terra dei fuochi, Xylella fastidiosa, frodi sul made in Italy, inquinamento, ogm, agropirateria, ecomafie, tutela della biodiversità e delle specie protette, incendi boschivi, dissesto del territorio, abusivismo, gestione dei Parchi e delle foreste, e bracconaggio: sono solo alcuni degli ambiti d'intervento di un Corpo specializzato, quello della Forestale, "indispensabile per il futuro dell'ambiente e del patrimonio naturalistico del Paese".
Non c'è razionalizzazione dei Corpi di Polizia né spending review che tenga. La Forestale vanta un gruppo di fuoco trasversale tra Camera e Senato che non si arrende all'accorpamento stabilito dal governo nell'ambito della riforma della P.A.. La richiesta all'esecutivo è quella di essere "ragionevole". Perchè nel caso non si arrivi ad ottenere nulla, il provvedimento sarà impugnato in tutte le sedi. E come atto finale, arrivare anche al referendum abrogativo della norma. Una lotta pro-Forestale che ha tenuto insieme oggi, in un coro unanime durante una conferenza a Palazzo Madama, l'ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio, la presidente del gruppo Misto al Senato Loredana De Petris, l'ex M5s Francesco Campanella, la Lipu e due alti dirigenti del Cfs. Ma per lo stesso Corpo si sono spesi in queste settimane un po' tutti gli schieramenti, da Silvio Berlusconi in persona a buona parte del Pd. «Bisogna trovare una sintesi e allo stesso tempo appellarsi al buon senso - osserva Pecoraro Scanio, attuale presidente della Fondazione Univerde - questo provvedimento lo bloccheremo comunque, anche dopo che sarà firmato impugnandolo in tutte le sedi; e se il governo va fino in fondo valuteremo se giungere a un referendum abrogativo chiedendo ai cittadini se vogliono o no salvare l'ambiente». (fonte www.ilmessaggero.it)
La conferenza organizzata il 13 Aprile al Senato da Fondazione Univerde, Misto del Senato e Lipu vuole lanciare un appello ai senatori di tutti i gruppi per evitare un regalo ad Ecomafie e AgroMafie: lo smantellamento del corpo forestale dello Stato. A tal riguardo, è netta la posizione di Alfonso Pecoraro Scanio: “Quando nel 2001 salvai il corpo forestale dallo smembramento tra le Regioni avevo anche avviato la riqualificazione di questa istituzione con quasi due secoli di storia verso un sempre più chiaro ruolo investigativo e di polizia ambientale. Il 17/10/2000 avevo istituito con decreto ministeriale i Nuclei Provinciali di Polizia AgroForestale ( Nipaf ) ed il Nucleo Centrale di Polizia Agroambientale ( Nicaf), gli stessi che hanno scoperto ed oggi coordinano gli interventi contro i criminali della Terra dei Fuochi. Ma istituii anche il Niab (nucleo antincendi boschivi ) e il Naf (nucleo agroforestale) per contrastare gli incendiari e tutelate la sicurezza alimentare". “Da allora migliaia di inchieste e di condanne hanno dimostrato l’utilità del CfS e perfino l’ex commissario per i tagli Cottarelli ha verificato che questa forza di polizia incassa ,grazie alle irregolarità scoperte, quasi lo stesso importo del costo.un caso Più unico che raro.” “Disperderne le competenze significa danneggiare importanti inchieste ,dalla Terra dei Fuochi a quelle per inquinamento, dissesto idrogeologico, semina illegale di Ogm, frodi agroalimentari, incendi, bracconaggio e crudeltà verso gli animali. Tutti reati rafforzati negli ultimi anni. Inoltre la Direzione Nazionale Antimafia si è detta contrarissima ad accorpare il CfS nella polizia di stato proprio per il rischio grave di perdere un efficace strumento di polizia giudiziaria nel contrasto alle mafie.” “Per fare una vera riforma e ottenere veri risparmi si dovrebbero invece assorbire nel CfS le circa 100 polizie provinciali ambientali e magari realizzare anche una federazione con i corpi forestali di regioni e provincie autonome creando una cabina di regia nazionale che consenta veri risparmi e più efficienza.” Infine l’ex ministro dell’Ambiente lancia un appello al Governo: “Chiedo a Renzi di cambiare quel tweet in cui annunciava come riforma la riduzione da 5 a 4 corpi di polizia. Meglio ridurre da 100 a 1 le polizie ambientali, questo sarebbe un vero risparmio, oltre 90 corpi di polizia in meno, meno spese e soprattutto nessun indebolimento delle inchieste anti-Ecoreati e quindi nessun regalo alle Ecomafie. Spero che il Senato sappia svolgere il ruolo di legislatore non limitandosi ratificare un scelta che anche i senatori di maggioranza ritengono, alcuni in pubblico, quasi tutti in privato, un errore gravissimo”. (fonte www.ambientequotidiano.it)
"Le dichiarazioni del Dr. Sala denotano una scarsa conoscenza della potente macchina che sta conducendo visto che non è in grado di distinguere l'operato degli operai forestali, che si stanno occupando di piantumazione e pulizia dei fossi, da quello del personale del Corpo Forestale dello Stato, che contribuirà insieme alle altre forze di polizia, alla sicurezza della manifestazione". Così il Segretario Nazionale dell'UGL Danilo Scipio commenta l'infelice uscita del commissario unico expo 2015. "D'altro canto dobbiamo rilevare come il Ministro Martina non sia da meno - chiarisce Scipio -perché i ripetuti complimenti sull'operato del Corpo, non sono poi seguiti da una difesa reale e concreta dall'aggressione del governo di cui fa parte". "È ora che Martina si risvegli dal suo torpore strategico ed esca allo scoperto per chiarire una volta per tutte la sua posizione sull'assorbimento del CFS da parte di altra forza di polizia - conclude il sindacalista - visto che alle organizzazioni sindacali di categoria ha sempre ripetuto di sostenerne la collocazione presso il suo ministero mentre le ultime uscite sembrano far pensare altro". "La coerenza non è certamente un valore per tutti, ma prendere decisioni sbagliate o rilasciare dichiarazioni avventate a causa della scarsa conoscenza delle cose è davvero deprimente".
Roma - 11 aprile 2015 - La riduzione delle forze di polizia chiesta a gran voce dal premier Matteo Renzi viaggia, per ora, da cinque a quattro: è la Forestale a intravedere la soppressione benché non sia ancora nè ufficiale l’esito annunciato nè, tantomeno, definite le modalità di esecuzione. Il paradosso è che dei 20 miliardi di costo complessivo di Arma, Ps, Gdf, Penitenziaria e Forestale, resocontati dal rapporto di Carlo Cottarelli, i primi frutti del risparmio derivante dalla revisione rischiano di vedersi chissà quando. Anche perché nella discussione al Ddl Madia in aula al Senato – riparte la prossima settimana – emerge un aspetto tecnico tutto sommato ovvio e prevedibile: soppressioni e accorpamenti possono comportare, all’inizio, maggiori costi. Altro che riduzioni di spesa. Facile immaginarlo nell’ipotesi, per ora infatti venuta meno, di assorbire le polizie locali nelle fila di quelle statali, meglio remunerate. Possibile, se non probabile, anche nel caso della Forestale. In sintesi: dopo le discussioni per ridurre le forze di polizia da cinque a quattro, a tre e – le più ardite – anche meno, ora ci si rende conto che la sola scelta di far venir meno il Corpo forestale è operazione lunga, complicata, irta di ostacoli e di pressioni da ogni parte. In ballo ci sono circa 8mila dipendenti, con una significativa distribuzione sul territorio e un’assegnazione di bilancio 2015 di 496,5 milioni. Il primo dilemma è se saranno assorbiti in modo unitario, come chiede l’emendamento del relatore al Ddl Giorgio Pagliari (Pd), o ci saranno ripartizioni di funzioni, personale e strutture tra le altre forze dell’ordine. La scelta sarà del governo, le implicazioni sono rilevanti soprattutto nella prima ipotesi: visto che la Forestale è contesa, per così dire, tra la Polizia di Stato e i Carabinieri.
Lunedì 13 aprile presso il Senato della Repubblica si terrà una conferenza "Contro l'Accorpamento del C.F.S. ad altre Forze di Polizia", organizzata dalla sen. Loredana De Petris Presidente del Gruppo Misto-SEL, dalla Fondazione Univerde dell'on. Alfonso Pecoraro Scanio e dalla LIPU-Birdlife Italia, con molti importanti interventi. In allegato troverete la locandina dell'evento.
Il ddL che prevede lo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato è arrivato in Parlamento e già si è creato uno schieramento trasversale che comprende tutte le forze politiche da destra a sinistra contrarie all’accorpamento, previsto dalla proposta di legge, con la Polizia di Stato. Per la conservazione dell’antico Corpo che è a guardia dei nostri boschi si sono mobilitate Associazioni come il WWF, Legambiente, Associazioni ambientaliste e animaliste, Comuni oltre che rappresentanti di tutte le forze politiche da Gasparri (FI) a Ruta (PD) da Arrigoni (Lega Nord) a De Pedris (SEL). Ma la lista dei parlamentari di tutti gli schieramenti è lunga e per una volta sono tutti d’accordo sul fatto che il Corpo Forestale dello Stato, proprio nel momento in cui si introducono i reati ambientali nella Legislazione Italiana, vada non solo conservato come forza specifica ma addirittura rafforzato. Anche associazioni cattoliche come Libera di Don Ciotti o Don Maurizio Patriciello, presentato al Santo Padre come il “prete della terra dei fuochi”, si sono schierati apertamente contro il progetto di scioglimento di un Corpo che ha operato bene e che, in questo particolare momento, rischia di vanificare le battaglie che vengono portate avanti sul territorio per contrastare le ecomafie.
L'Ugl invita il governo a prendere atto delle tante preoccupazioni rispetto al ddl Madia.
Roma, 9 aprile 2015 - "Il governo prenda atto che il Senato non vuole l'accorpamento del Corpo Forestale dello Stato". "Auspico che le dichiarazioni dei senatori intervenuti durante la discussione in aula del ddl Madia, apertamente e fortemente contrari all'accorpamento del Corpo Forestale dello Stato, servano concretamente a fermare il folle progetto di soppressione del Corpo per aprire una discussione seria sulla riorganizzazione dell'intero sistema sicurezza". É quanto si legge in una nota del responsabile del Coordinamento Sicurezza UGL Danilo Scipio. "Solo il governo sembra non accorgersi dell'inutilità e dei danni che potrebbero derivare da una riorganizzazione parziale delle funzioni di polizia, soprattutto se non si interviene, in modo netto e chiaro, anche sulla sovrapposizione di competenze - spiega Scipio - perché solo dalla razionalizzazione si possono generare risparmi significativi senza abbassare il livello di sicurezza e non già dai tagli dissennati". "Se il nostro è ancora uno Stato democratico, in cui è il Parlamento a fare le leggi, l'enorme consenso e gli attestati di stima di Palazzo Madama si devono necessariamente tradurre in un provvedimento che abroghi l'eventuale accorpamento del Corpo Forestale ad altra forza di polizia - conclude il sindacalista - altrimenti alle preoccupazioni di non poter più tutelare efficacemente l'ambiente e la natura, si aggiungerebbero quelle derivanti dal dover fare i conti con una situazione di totalitarismo inaccettabile, indegna di una società civile". Tra i tanti interventi di senatori che si sono dichiarati contrari all'accorpamento il segretario della commissione Ambiente, Stefano Vaccari del Pd: "Salvaguardare le competenze e la professionalità acquisite dal personale del Corpo forestale dello Stato facendone una vera e propria Polizia ambientale integrando anche le funzioni di corpi analoghi, come le 2.800 unita' di Polizia provinciale". Per Vaccari, "occorre sicuramente una riorganizzazione delle funzioni in capo al Corpo forestale dello Stato, ma non un suo accorpamento e un suo svilimento all'interno di altri corpi; in tanti anni di esperienza, il Corpo forestale dello Stato ha accumulato una specializzazione che ha a che fare con le politiche ambientali e agricole e che fa riferimento a funzioni che ritengo essenziali". Per questo, "abbiamo la necessità di costruire nel nostro paese un sistema di Polizia ambientale molto più efficace rispetto a quello che abbiamo oggi in essere per riuscire, tra le altre cose, a colpire la criminalità organizzata ambientale ed agroalimentare - spiega il segretario della commissione Ambiente - La nuova normativa deve intrecciarsi con altri provvedimenti di recente approvazione come quello sui reati ambientali che, approvato pochi giorni fa dal Senato, introduce quattro nuove ipotesi di delitti colposi contro l'ambiente". (www.quotidiano.net)
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