Prevenzione e repressione degli incendi boschivi; soccorso sulle piste da sci; sorveglianza dei Parchi Nazionali; repressione dei reati connessi al traffico di rifiuti e delle frodi agroalimentari: quasi 200 anni di storia del Corpo Forestale stanno per affluire nella Polizia di Stato. La decisione del governo però non sembra convincere i Forestali. Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, non eletto da nessuno, assieme al suo entourage, ha provato a motivare la scelta con fantomatiche consultazioni 2.0 che hanno coinvolto online i cittadini. Secondo i forestali, però, nel report della consultazione non c’è alcuna traccia di richieste di soppressione del Corpo. Ancora più strano appare il fatto che non venga minimamente menzionato il Rapporto Eurispes 2013, che vede il Corpo Forestale al primo posto per gradimento tra le Forze di Polizia. Possibile che i 7620 Forestali italiani, meno, cioè, dei Vigili urbani di Roma, pesino nel bilancio dello Stato così tanto da rendere necessario il loro riassorbimento nella Polizia di Stato? Contro tale operazione è stata lanciata una raccolta firme online. “Non si cancellano con un tratto di penna 192 anni di storia del glorioso Corpo Forestale dello Stato” si legge nella petizione indirizzata al premier Matteo Renzi.
Rifondazione comunista di Perugia condivide in pieno il grido d’allarme di Legambiente, Greenpeace, Libera e Slowfood sulllo smembramento del Corpo Forestale dello Stato previsto nel Ddl “Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”. Siamo di fronte all’ennesimo provvedimento insensato da parte del governo Renzi, se si considera che il CFS nel solo 2013 ha accertato più di 10.200 reati ambientali avvenuti nel nostro paese. Si tratta di un corpo fondamentale rispetto al contrasto dei fenomeni criminali ambientali. Anche per la nostra regione, “cuore verde d’Italia”, l’assorbimento del CFS in altri corpi potrebbe significare un forte arretramento nel contrasto ai crimini contro il patrimonio naturale e paesaggistico, dagli abusi al dissesto idrogeologico, dallo smaltimento illegale di rifiuti ai reati contro gli ecosistemi naturali e le specie protette. Per questo chiediamo alla Regione Umbria di intervenire presso Parlamento e Governo per modificare il Ddl al fine di prevedere il potenziamento, il rafforzamento e l’efficientamento del Corpo Forestale dello Stato. (Enrico Flamini - Segretario Provinciale Prc Perugia)
Ci riprovano i nemici del Corpo Forestale e dopo 13 anni ritornano all’attacco. Nel 2001, una parte del Governo aveva deciso di distruggere il Corpo Forestale, smembrandolo tra le Regioni. Eravamo in piena ubriacatura pseudo federalista e, invece di veri poteri al territorio, si favoriva il neo centralismo clientelare delle Regioni. Allora ero ministro dell’Agricoltura e mi opposi con ogni mezzo legale a quella follia riuscendo, con l’aiuto del Parlamento, a far revocare il provvedimento che metteva fine ad oltre un secolo di storia di quella che ritenevo dovesse divenire la forza di polizia agro – ambientale. Proprio in quegli anni istituii il Niab (Nucleo antincendio boschivo); il Naf (Nucleo agro – alimentare forestale per la sicurezza alimentare) e i Nipaf (Nuclei di polizia agro – forestale ). Negli scorsi anni queste competenze sono state rafforzate così come l’azione di contrasto agli incendiari, alle semine abusive di Ogm, alle truffe agro – alimentari, ai bracconieri, agli sversamenti di rifiuti (la forestale ha avuto un grande ruolo nell’analisi delle matrici ambientali degli inquinamenti nella “Terra dei Fuochi”). A Giugno era stato inserito, in una proposta di legge del Governo, la soppressione del Cfs insieme alla polizia penitenziaria ma, dopo una vasta protesta anche sul web, il Presidente del Consiglio dichiarò in conferenza stampa che la norma era stata ritirata.
“Se venisse smembrato il più diffuso corpo di polizia statale italiano, altamente specializzato nel contrasto degli ecoreati, il vantaggio sarebbe solo per la criminalità ambientale”. Legambiente, Greenpeace, Libera e Slowfood hanno inviato oggi una lettera ai parlamentari e al Governo affinché quanto previsto nel Ddl “Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” (all’articolo 7, comma 1, lettera a), licenziato dal Consiglio dei Ministri il 10 luglio venga modificato in modo da scongiurare l’ipotesi di assorbimento delle funzioni di polizia del Corpo Forestale dello Stato in quelle delle altre forze di polizia e delle amministrazioni locali. Il disegno di legge infatti, pur volendo garantire gli attuali livelli di presidio del territorio, auspica l’annessione del Corpo Forestale in altri Corpi. Scelta incomprensibile alla luce dell’ottimo lavoro svolto dal Cfs negli ultimi anni, considerando che nel solo 2013 ha accertato più di 10.200 reati ambientali avvenuti in Italia, corrispondenti a circa il 35% sul totale nazionale (Rapporto Ecomafia 2014). “All’Italia non serve certo lo smembramento dell’indiscussa competenza, della capacità professionale investigativa e di lettura dei fenomeni criminali, nonché di radicamento sul territorio, dell’attuale Corpo Forestale dello Stato – sottolineano le associazioni -. Anzi, questo rappresenterebbe un netto e irrecuperabile arretramento nel contrasto ai crimini contro il patrimonio naturale e paesaggistico, dagli incendi boschivi al dissesto idrogeologico, dall’abusivismo edilizio in aree interne allo smaltimento illegale di rifiuti, dai reati contro gli ecosistemi naturali e le specie protette fino agli illeciti in campo agroalimentare. Per questo chiediamo a Parlamento e Governo di modificare il Ddl e di prevedere, anzi, con urgenza uno strumento efficace di prevenzione e contrasto alla “moderna” e organizzata criminalità ambientale, attraverso il potenziamento, il rafforzamento e l’efficientamento del Corpo Forestale dello Stato, in considerazione del fatto che la lotta ai crimini ambientali è tra le più importanti sfide per il nostro Paese che si combatte e si vince per le attuali e le future generazioni, nonché di rilevanza internazionale registrato che molti dei reati hanno una palese connotazione e dimensione transfrontaliera”.
Roma, 29 lug. (Adnkronos) - "Nel corso dell'incontro odierno, che giudichiamo molto positivo, abbiamo segnalato al ministro Martina le evidenti contraddizioni che stanno emergendo nella discussione parlamentare sul ruolo del Corpo Forestale dello Stato, manifestando la nostra disponibilità a sostenere qualsiasi proposta preveda la riorganizzazione e la razionalizzazione delle competenze dell'intero sistema della sicurezza ambientale ed agroalimentare senza però smembrarlo". Lo riferisce il segretario nazionale dell'Ugl Corpo Forestale dello Stato, Danilo Scipio, al termine del confronto con il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali. "Nella discussione della norma che riforma la Pa, in particolare sui punti relativi alla categoria, da una parte -spiega- c'è chi, come lo stesso ministro, riconosce il valore e l'importanza del Corpo e si sta impegnando per rafforzarne le potenzialità, dall'altra invece c'è chi cerca in tutti i modi di portarlo ad una morte naturale, intervenendo contro tutte le proposte emendative che cercano di migliorarne l'assetto organizzativo e funzionale". "Auspichiamo quindi -conclude- che l'appello all'unità lanciato dal ministro sortisca l'effetto desiderato e - conclude il sindacalista - che tutta la classe politica riconosca finalmente il ruolo fondamentale del Corpo nella lotta ai crimini ambientali ed agroalimentari e la necessità di un rilancio, anche dal punto di vista sociale, di zone particolarmente a rischio come la 'Terra dei fuochi'".
ROMA (ITALPRESS) - "Nel corso dell'incontro odierno, che giudichiamo molto positivo, abbiamo segnalato al ministro Martina le evidenti contraddizioni che stanno emergendo nella discussione parlamentare sul ruolo del Corpo Forestale dello Stato, manifestando la nostra disponibilita' a sostenere qualsiasi proposta preveda la riorganizzazione e la razionalizzazione delle competenze dell'intero sistema della sicurezza ambientale ed agroalimentare senza pero' smembrarlo". Lo riferisce il segretario nazionale dell'Ugl Corpo Forestale dello Stato, Danilo Scipio, al termine del confronto con il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, spiegando che "nella discussione della norma che riforma la Pa, in particolare sui punti relativi alla categoria, da una parte c'e' chi, come lo stesso ministro, riconosce il valore e l'importanza del Corpo e si sta impegnando per rafforzarne le potenzialita', dall'altra invece c'e' chi cerca in tutti i modi di portarlo ad una morte naturale, intervenendo contro tutte le proposte emendative che cercano di migliorarne l'assetto organizzativo e funzionale". "Auspichiamo quindi che l'appello all'unita' lanciato dal ministro sortisca l'effetto desiderato e - conclude il sindacalista - che tutta la classe politica riconosca finalmente il ruolo fondamentale del Corpo nella lotta ai crimini ambientali ed agroalimentari e la necessita' di un rilancio, anche dal punto di vista sociale, di zone particolarmente a rischio come la 'Terra dei fuochi'".
Roma, 24 lug. - (Adnkronos) - Bene i miglioramenti alla riforma della P.A. ma non bastano. E' quanto afferma in una nota il segretario nazionale dell'Ugl Corpo Forestale dello Stato, Danilo Scipio. "Ringraziamo il Ministro Martina ed il Capo del Corpo per l'impegno profuso al fine di migliorare la norma che riforma la P.A. nella parte relativa alla nostra categoria, ma riteniamo il risultato comunque poco soddisfacente'', sottolinea Scipio. ''Il testo del disegno di legge delega per la riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni ancora prevede, purtroppo, la possibilità di trasferimento delle funzioni di polizia esercitate dal Corpo Forestale dello Stato ad altre amministrazioni. Una situazione - osserva - che consideriamo inammissibile sia perché mortifica le legittime aspettative del personale sia perché contraddice le numerose testimonianze di gradimento pervenute dai cittadini per l'attività svolta sul territorio''. ''E' fondamentale - conclude il sindacalista - che questa occasione unica per una seria riorganizzazione e razionalizzazione dell'intero sistema della sicurezza ambientale ed agroalimentare non venga sprecata''.
ROMA (ITALPRESS) - "Ringraziamo il Ministro Martina ed il Capo del Corpo per l'impegno profuso al fine di migliorare la norma che riforma la P.A. nella parte relativa alla nostra categoria, ma riteniamo il risultato comunque poco soddisfacente". Lo afferma in una nota il segretario nazionale dell'Ugl Corpo Forestale dello Stato, Danilo Scipio, spiegando che "il testo del disegno di legge delega per la riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni ancora prevede, purtroppo, la possibilita' di trasferimento delle funzioni di polizia esercitate dal Corpo Forestale dello Stato ad altre Amministrazioni. Una situazione che consideriamo inammissibile sia perche' mortifica le legittime aspettative del personale sia perche' contraddice le numerose testimonianze di gradimento pervenute dai cittadini per l'attivita' svolta sul territorio". "E' fondamentale - conclude il sindacalista - che questa occasione unica per una seria riorganizzazione e razionalizzazione dell'intero sistema della sicurezza ambientale ed agroalimentare non venga sprecata".
In allegato il testo finale del disegno di legge sulla riorganizzazione della P.A.. "Ringraziamo il Ministro Martina ed il Capo del Corpo per l'impegno profuso al fine di migliorare la norma che riforma la P.A. nella parte relativa alla nostra categoria, ma riteniamo il risultato comunque poco soddisfacente".
L'appello del sindacalista in un'intervista alla Ugl Tv.
Se vai nell'abbandono della Terra dei Fuochi, dove decenni di silenzi dei proprietari di terreni agricoli, di connivenze con certa mala politica, di incapacità amministrative, di camorra e di illegalità diffusa hanno provocato il più grande disastro ambientale d'Europa, trovi loro: gli agenti del Corpo Forestale dello Stato. Finiti i clamori mediatici, lontano dai lanci di agenzia trionfalistici e superficiali dei politici, tra il lezzo delle tonnellate di rifiuti accatastati nelle bugiarde ecoballe e i fumi degli sversamenti tossici che si liberano dal terreno sprigionando i peggiori tumori, ci sono loro: gli agenti del Corpo Forestale dello Stato chiamati al delicato compito di sorvegliare il territorio, di prevenire i roghi di rifiuti e altre illegalità, di contrastare l'inquinamento ambientale. Se nei giorni d'estate, dal lettino steso al sole, guardi le montagne e vedi integre le vegetazioni che adornano e idratano i nostri territori, trovi loro: gli agenti del Corpo Forestale dello Stato impegnati nelle attività di antincendio boschivo. Se sei un amante della montagna ma, avventurandoti sulle altitudini, ti trovi in difficoltà, sono pronti a intervenire e a tirarti fuori dai guai: sono gli agenti del Corpo Forestale dello Stato. Se le riserve naturali, le biodiversità e le specie animali e vegetali in estinzione sono protetti e tutelati, lo dobbiamo a loro: agli agenti del Corpo Forestale dello Stato. Solo pochi ma significativi esempi per descrivere l'importanza di un Corpo unico e specialistico in Italia impegnato in prima linea per difendere l'ambiente, per contrastare l'inquinamento, per promuovere la legalità, la sicurezza, la protezione civile, la cultura dell'ambiente.
In allegato la lettera aperta dell'UGL-CFS pubblicata sull'edizione di ieri di LEGGO (Roma e Milano) per sensibilizzare i cittadini italiani sulla scellerata ipotesi di soppressione del Corpo Forestale dello Stato. L'IMPEGNO LASCIA IL SEGNO !!!
(ANSA) - NAPOLI, 21 LUG - "Renzi non tocchi il Corpo Forestale dello Stato". E' quanto afferma il componente del Coordinamento di Forza Italia della Campania Salvatore Ronghi. "L'ipotesi di abolirlo e di accorparlo con altri Corpi rivela la totale mancanza di conoscenza della specificità e dell'importanza del Corpo Forestale dello Stato nella prevenzione dei reati ambientali e nella tutela dell'ambiente" - aggiunge Ronghi - che cita un caso per tutti: "nella Terra dei Fuochi l'unica certezza per il controllo del territorio e per la prevenzione degli sversamenti di roghi e di rifiuti tossici sono gli agenti del Corpo Forestale dello Stato. Quindi - conclude l'esponente di Forza Italia - sposiamo appieno la battaglia degli agenti e dei loro sindacati per mantenere intatto questo immenso patrimonio nazionale e per rafforzarlo e valorizzarlo data la centralità dell'ambiente e delle bonifiche che si auspica possano essere il baricentro delle politiche nazionali e regionali".
In allegato la lettera aperta dell'UGL-CFS pubblicata sull'edizione odierna de IL Messaggero per sensibilizzare i cittadini italiani sulla scellerata ipotesi di soppressione del Corpo Forestale dello Stato.
In allegato l'articolo di Roberto Saviano tratto dal sito web del settimanale l'Espresso.
"Il Corpo forestale possiamo a tutti gli effetti considerarlo un Corpo anti-ecomafie e in quanto tale andrebbe implementato, tagliando gli sprechi quando se ne individuino, mettendo un punto ai privilegi piccoli e grandi, assorbendo in un Corpo Nazionale quelli Regionali e Provinciali. Un Corpo forestale più grande coerente con un modello di sviluppo economico e sociale che tenga in debito conto agricoltura, alimentazione e ambiente, ovvero i cardini dell’economia e della storia del nostro paese." leggi tutto ...
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